Si tratta dell’ultimo grande sforzo per il governo guidato da Mario Draghi. Il decreto Aiuti bis rappresenterà la firma finale dell’esecutivo, l’atto di epilogo di una commedia terminata prima del previsto. Sul tavolo c’è un tesoretto di quattordici miliardi ma anche la voglia dei partiti, già in campagna elettorale, di portare a casa gli ultimi risultati di questa legislatura. C’è tempo fino a domani, o al massimo giovedì, per trovare la quadra. Poi Draghi porterà il testo in Consiglio dei ministri per l’approvazione.
Pensioni su del 2%
Verrà sicuramente prorogato lo sconto carburanti e il bonus bolletta mentre si sta lavorando a un taglio del cuneo fiscale. Grande attesa c’è, però, soprattutto da parte dei pensionati. Dopo tante promesse, infatti, sembra essere arrivato il loro turno. Ci sarà l’anticipo della rivalutazione di tre mesi che dovrebbe arrivare al 2% e riguardare tutti. Avverrà in funzione di tre fasce di reddito: 100% fino a 4 volte la pensione minima, ovvero 523 euro al mese; il 90% tra 4 e 5 volte il minimo e i 75% sopra questa soglia.
Dopo l’anticipo, si dovrà poi calcolare il conguaglio sulla base dell’indice annuo dell’inflazione accertato dall’Istat.
Almeno l’1% di taglio a cuneo fiscale
Un altro provvedimento particolarmente atteso, questa volta dalle imprese e dai lavoratori, riguarda invece il taglio del cuneo fiscale. L’ipotesi più accreditata è una riduzione dell’1% che andrebbe ad aggiungersi allo 0,8% in vigore fino a fine anno per i lavoratori con un reddito inferiore ai 35 mila euro. Non verrà riproposto, invece, il bonus di 200 euro.
Nuovo tetto ai compensi dei commissari
Chi guiderà aziende per conto dello Stato, anche svolgendo il ruolo di amministratore delegato, non potrà percepire più di quanto previsto dalla legge per i manager pubblici: 240 mila euro all’anno. In trentasei mesi, inoltre, non potranno superare la soglia del milione di euro complessivo.
Automotive, la rimodulazione dei bonus
L’incentivo per l’acquisto e la rottamazione delle auto rimarrà ma cambierà nelle modalità. Il tutto a saldo zero. Non trapela di più sulle modifiche che saranno in capo al ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti.
L’ok dei sindacati
Qualora l’impostazione del provvedimento restasse questa raccoglierebbe il benestare dei sindacati. «La decisione di anticipare a settembre l’applicazione della rivalutazione con l’attribuzione del 2% è un segnale positivo – afferma il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga». D’accordo anche il segretario della Cgil Maurizio Landini, che pone l’accento però sulla necessità di modifiche strutturali da prevedere nella prossima legge di bilancio. Quando, però, ci sarà un altro governo e un’altra maggioranza parlamentare. È attesa, infine, la proroga dello smart working per i lavoratori con figli di età inferiore ai quattordici anni: si pensa di estenderlo fino a fine anno. Sembra definitivamente accantonato, invece, il taglio dell’Iva che veniva richiesto soprattutto dal modo del commercio ma che, ad oggi, non trova spazio nel decreto a cui sta lavorando Mario Draghi.