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Davide Carlucci a Bruxelles per i sindaci del Sud: «Pnrr va corretto e non stravolto»

«Correggere e migliorare» il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) «non per stravolgerlo come si teme possano fare i più i possibili vincitori della competizione elettorale determinando un rallentamento della spesa», proteggendo la soglia di assegnazioni NextGenerationEu alle regioni del Sud. È l'appello presentato oggi alla commissione Petizioni del Parlamento europeo, dal sindaco di…

«Correggere e migliorare» il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) «non per stravolgerlo come si teme possano fare i più i possibili vincitori della competizione elettorale determinando un rallentamento della spesa», proteggendo la soglia di assegnazioni NextGenerationEu alle regioni del Sud.

È l’appello presentato oggi alla commissione Petizioni del Parlamento europeo, dal sindaco di Acquaviva delle Fonti, Davide Carlucci a nome della Rete dei Sindaci del “Recovery Sud” e in conferenza stampa insieme all’europarlamentare Piernicola Pedicini (Greens/Efa).

La richiesta, rivolta alla Commissione europea, è di «continuare a verificare attentamente al di là delle rassicurazioni formali come sta realmente procedendo il Pnrr in Italia e il suo reale impatto sull’economia e la coesione nazionale».

La minore allocazione delle risorse al Sud, passata dal 70% al 40% al 25%, secondo Carlucci comporta comuni che «non vedono alcuna efficacia sulle aree produttive» e rincorrere in «affanno» i bandi con «macchine amministrative non riformate né rimpolpate».

La petizione sottolinea che lo scopo del Piano dovrebbe invece essere «eliminare il gap tra Nord e Sud, altrimenti in Italia continuerà a piovere sul bagnato e a splendere il sole sui campi aridi e siccitosi».

Ha risposto Angel Catalina Rubianes, del dipartimento Recovery della Commissione: «Non ci sarà un successo nell’implementazione del Piano di ripresa e resilienza se non ci sono interventi sostanziali nel Sud come previsto».

L’italia, ha ricordato, dovrà «fornire informazioni precise sull’andamento dei vari investimenti e riforme». La Commissione non ha però commentato le richieste di modificare il piano per tornare all’allocazione del 70%. In chiusura, gli eurodeputati hanno deciso di passare il testimone alla commissione Regi per poi riparlarne in futuro.

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