La cotognata leccese, il pisello nano di Zollino, il confetto mandorla riccia di Francavilla Fontana, il biscotto cegliese, la clementina di Palagiano, i cuzzieddi di Grottaglie, la focaccia barese, la fricassea di Noci, il tre nocelle di Andria, il sospiro di Bisceglie, la percoca di Loconia, la fava di Carpino… Ma anche la cartapesta leccese, i pumi di Grottaglie, i fischietti di Rutigliano, le panare di Spongano, le sporte di Vico del Gargano. Sono solo alcuni dei prodotti che potrebbero fregiarsi della denominazione di Identità comunale (Ide.Co.), che potrebbe essere istituita grazie a una proposta di legge regionale presentata dal consigliere Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia domani per «la promozione e valorizzazione delle produzioni tipiche agricole, ma anche dei piatti della tradizione locale e di alcuni prodotti artigianali d’eccellenza».
La proposta di legge è stata sottoscritta da 32 consiglieri regionali e, stando a quanto riferisce Pagliaro, «ha incontrato l’interesse dell’assessore allo sviluppo economico Delli Noci, che ne sta valutando il testo con gli uffici regionali competenti».
La proposta, spiega il capogruppo de La Puglia domani, «vuole essere un antidoto alla globalizzazione, uno strumento per preservare le tipicità locali, l’unicità dei nostri prodotti e dei nostri sapori, patrimonio di gusto e tradizioni che sono parte della nostra identità, che ci contraddistinguono. Si tratta – prosegue – di prodotti di elevata rappresentatività, di limitata rilevanza economica per le quantità prodotte e destinati a consumatori abituali, legati all’ambiente d’ origine o dove conservano affetti e beni».
Pagliaro sottolinea che «con la crescita del turismo slow si diffonde l’interesse a conoscere abitudini, usi e costumi delle popolazioni residenti non solo nelle località più note, ma anche nel tessuto di borghi e piccoli comuni che le circonda, custodi di tesori agroalimentari e non solo. Il cibo, con i suoi sapori e le sue ricette tradizionali, diventa elemento fondamentale di attrazione e testimone dell’identità di un territorio, da far scoprire ai turisti ed anche ai visitatori dei paesi vicini. Motivo di orgoglio e appartenenza».
La proposta di legge ha anche l’obiettivo di legare «in maniera anagrafica un prodotto tipico al suo luogo storico di origine. Le Ide.Co. – spiega Pagliaro – non sono un marchio, ma rappresentano un importante riconoscimento concesso dall’amministrazione comunale ad un prodotto strettamente collegato al territorio e alla sua comunità, senza alcuna sovrapposizione con le denominazioni d’origine vigenti».
Oltre ai luoghi, continua il consigliere regionale, «è necessario mettere in luce i prodotti tipici e identitari che contraddistinguono ogni campanile. Verranno perciò fissate regole che dovranno essere osservate dalle amministrazioni comunali che intenderanno dotarsi di strumenti deliberativi, disciplinari e organizzativi per l’attribuzione dell’Ide.Co., e questo indirizzo dovrà essere applicato a produzioni, beni e attività che hanno caratteristiche di originalità e di tradizione nella produzione agricola, artigianale, commerciale e dell’enogastronomia in particolare. L’obiettivo della mia proposta di legge è quindi quello di fornire ai Comuni delle linee guida e una strumentazione normativa in modo da disciplinare le procedure di riconoscimento e di valorizzazione dei prodotti identitari della tradizione e della storia locali, che risultano presenti nelle diverse realtà territoriali. Sono certo che questa proposta di legge incontrerà favore unanime, perché vuole valorizzare quei sapori e quei profumi che fanno parte del dna di ciascuno di noi. Elementi che ci legano indissolubilmente alle nostre radici», conclude Pagliaro.