Dal campo largo alle opposizioni unite: la strategia di Emiliano per il dopo voto

«Il Pd non ha saputo creare l’empatia e la sensazione di tutelare la parte più debole della società»: Michele Emiliano torna sul magro risultato ottenuto dai dem alle ultime elezioni. Un giudizio durissimo, espresso davanti alle telecamere di “Buongiorno Bari” e sostanzialmente ribadito in un’intervista al “Fatto Quotidiano” in cui ribadisce la necessità di un’alleanza di lungo periodo tra Pd, M5s e forze progressiste, auspicando già da adesso il coordinamento di tutte le forze di opposizione.

In tv, il governatore non è stato tenero e ha sottolineato gli errori commessi dal Pd in campagna elettorale, a cominciare dal mancato accordo con i Cinque Stelle. Di questa scelta «il segretario Enrico Letta si è assunto la responsabilità da galantuomo qual è», racconta Emiliano che però punta il dito contro l’intero gruppo dirigente del Pd. «Tutti erano d’accordo con Letta», aggiunge il governatore pugliese sottolineando di non aver mai condiviso la rottura dell’alleanza col M5s e di aver manifestato chiaramente il proprio dissenso al segretario nazionale dem.

E ora? «Ora la pericolosità della destra va misurata in concreto, visto che le elezioni si sono già svolte – dice Emiliano al “Fatto Quotidiano” – Di sicuro un coordinamento delle opposizioni ben organizzato sarebbe necessario e utilissimo». Qualcuno fa il suo nome come possibile candidato alla segreteria nazionale del Pd. Su questo punto, però, il numero uno della Regione Puglia preferisce non sbottonarsi: «Si può fare politica e avere un ruolo determinante anche senza essere il segretario del partito. Serve, più che un nome, il protagonismo di tutti, saggio e lungimirante».

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