Criticano l’operato del sindaco: “bavaglio” social per due consiglieri di Cassano delle Murge

Pagine social bloccate per oltre 48 ore per due consiglieri comunali di Cassano delle Murge. Su segnalazione dello stesso Comune di Cassano.

La vicenda, paradossale, sta facendo discutere tutto il paese, tra incredulità ed imbarazzo. Vittime di un vero e proprio atteggiamento censorio due avvocati cassanesi in qualità di consiglieri comunali di minoranza, Angelo Giustino e Raffaella Casamassima, quest’ultima capo gruppo di “Cassano Avanti”, gruppo di opposizione, vicino a Fratelli d’Italia.

A causa di un post con il quale si dava conto alla cittadinanza di alcune vicende legate al Polisportivo comunale ed alle attività ad esso legate da parte del sindaco Davide Del Re, Giustino e Casamassima si sono visti “bloccare” da parte di facebook le proprie pagine social, utilizzate per dare informazioni e intervenire nel pubblico dibattito. La segnalazione, come si evince dalla nota di contestazione del social-network ai due legali, è arrivata direttamente dal Comune di Cassano delle Murge di cui, in teoria, i due sarebbero parte visto che sono a tutti gli effetti pubblici amministratori. Capziosa, poi, la motivazione per bloccarli: “violazione del diritto d’autore”.

E qui davvero ci si arrampica sugli specchi dato che i documenti che i due consiglieri comunali hanno mostrato e commentato altro non sono che lettere e atti pubblici, sottoscritti dal sindaco stesso e diretti ad enti esterni. Quale e dove sarebbe la violazione del “diritto d’autore” si stenta davvero a capire. Della vicenda i due consiglieri hanno già investito ufficialmente la Prefettura di Bari dato che le prerogative riconosciute dalla legge sugli enti locali sembrano essere minate alla base da questo modo di condurre la battaglia politica ovvero ridurre al silenzio gli avversari ma è probabile che la questione non si fermi qua, interessando l’autorità giudiziaria dato che chi gestisce la pagina Fb del Comune, riconosciuta come un vero e proprio “servizio informativo” dello stesso, potrebbe essere incappato in diversi reati penali, non per ultimo l’abuso d’ufficio. Sarà, ovviamente, un giudice ad eventualmente stabilirlo.

Resta il fatto politico molto grave di una amministrazione comunale che vuol mettere il bavaglio a chi la pensa diversamente su alcune vicende cittadine e tenta di farlo sapere: un vero e proprio atto censorio, inutile tra l’altro, visto che le maniere per aggirare il blocco sono tante e tutte con buoni risultati, degno di altri regimi.

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