«Senso di responsabilità, compattezza e soprattutto evitare divisioni e polemiche». Queste le raccomandazioni che il sindaco Vito Leccese sta dispensando in queste ore ai partiti nelle consultazioni propedeutiche alla nomina della nuova giunta comunale. Un autentico rompicapo per il neo sindaco che oltre a dover accontentare i “suoi” deve tener conto dell’accordo elettorale con l’avvocato Michele Laforgia. Per questo l’ex capo di gabinetto di Decaro sta giocando la carta dell’autorevolezza con la coalizione forte di quel 70% che lo ha visto vittorioso alle elezioni. Non a caso, forse, a dare manforte a Leccese ieri è spuntato l’eurodeputato Decaro che s’aggirava in tarda mattinata dinanzi all’ingresso del comune mentre a Palazzo Delfino si celebrava l’anniversario dello sbarco della Vlora
Le ipotesi
Al momento sono due le uniche certezze: la giunta ponte durerà fino al 9 agosto e fra il fine settimana e l’inizio della prossima Leccese ufficializzerà la rosa dei dieci assessori, ma soprattutto la distribuzione dei posti in giunta. Lo schema da cui parte Leccese prevede quattro assessori al Pd, due alla lista Decaro, altrettanti alla coalizione Laforgia più la presidenza del consiglio e uno alla civica Con. L’altro ieri lo stesso primo cittadino ha incontrato la Convenzione di Michele Laforgia e tenuto una riunione con il segretario Pd Gianfranco Todaro. In entrambi i casi la formazione di Leccese non è piaciuta né tanto meno è stata accettata dagli alleati. Il Pd, infatti, chiede cinque posizioni in giunta con una rappresentanza di peso all’onorevole Marco Lacarra che esprime sette eletti dem in consiglio. Tutta da definire è poi la questione dei nomi visto che due assessorati del Pd dovrebbero andare agli uscenti Paola Romano e Pietro Petruzzelli che, in sostanza, si sono autocandidati per succedere a loro stessi. Ancor più complicato il caso Laforgia. Il penalista vorrebbe una casella in più rispetto alle due concesse e sarebbe pronto a stracciare l’accordo se la richiesta non sarà accolta. Il tutto mentre le opposizioni insorgono con Forza Italia e Fratelli d’Italia che lanciano l’affondo. «Dopo 2 mesi dalle elezioni comunali – attaccano- il Consiglio comunale non s’è insediato e non è stato neppure proclamato». Un’anomalia per la minoranza tenendo conto dell’importanza del consiglio indicato nell’ordinamento quale organo di indirizzo e di controllo dell’amministrazione. Da qui la richiesta, statuto alla mano, di un posto alla presidenza o alla vice presidenza del consiglio comunale. L’ennesima richiesta pervenuta sul taccuino di Leccese per il quale adesso è arrivata l’ora delle scelte.