Costa Ripagnola, Polignano chiede alla Regione di fare dietrofront ma il Comune non presenterà ricorso

Il Comune di Polignano a mare non presenterà ricorso contro il resort di lusso che la ditta Serim vuol realizzare sul litorale di Costa Ripagnola. L’ente è tornato sui suoi passi all’indomani del Consiglio comunale che aveva ipotizzato l’azione legale.

Gli esperti hanno sconsigliato di presentare ricorso contro se stessi, ovvero contro le decisioni dell’ufficio tecnico comunale che ha avallato il progetto privato riconfermato il 4 agosto dalla Regione Puglia attraverso il rilascio del Paur, il provvedimento unico regionale. In particolare al dirigente dell’ufficio tecnico l’amministrazione comunale ha chiesto, nei giorni scorsi, di ritirare gli atti emanati, ma lo stesso s’è rifiutato e per tutta risposta s’è messo in ferie.

Il sindaco di Polignano Vito Carrieri, tuttavia, annuncia all’Edicola del Sud che manderà avanti la battaglia contro il permesso regionale. Almeno una decina le strade possibili, come da delibera di indirizzo approvata in Consiglio per bloccare la costruzione dell’albergo diffuso che metterebbe a rischio il litorale incontaminato fra Cozze e Polignano. Vitto elenca quattro iniziative prioritarie: «Alla Regione Puglia – spiega – chiederemo di ritirare in autotutela il Paur rilasciato ad agosto, in aggiunta proveremo a modificare gli strumenti urbanistici esistenti come il Pug modificando e vincolando la destinazione di quel tratto di costa». Ancora, l’avvio della procedura per dichiarare il sito naturale patrimonio mondiale dell’Unesco senza tralasciare il ricorso extra ordinem al Consiglio di Stato rivolto al presidente della repubblica con un lasso temporale di due mesi per presentarlo.

Il ricorso “vero”, invece, è stato depositato ieri dall’associazione “I gabbiani del parco di Costa Ripagnola” e da un cittadino polignanese in rappresentanza della collettività. Il comitato, fra i cui legali figura l’avvocato Ascanio Amenduni, si oppone alla decisione della Regione, e contesta il mancato ricorso presentato dal Comune di Polignano contro l’autorizzazione regionale investendo il Ministero alla Cultura, il Ministero delle Infrastrutture, la Soprintendenza archeologica della città metropolitana di Bari e l’Autorità di bacino interregionale della Puglia. L’impugnativa chiede l’annullamento del Paur.

Il resort dovrebbe nascere in una zona riconosciuta come area protetta all’interno del Parco regionale naturale di Costa Ripagnola. Ma nel progetto i privati descriverebbero una falsa rappresentazione dello stato dei luoghi omettendo la presenza di una lama tombata che lo stesso comune di Polignano a mare ha chiesto di ripristinare. A ciò s’aggiungono le presunte violazioni alla legge pugliese istitutiva di parco Ripagnola e alla stroncatura della stessa norma da parte della Corte Costituzionale che l’ha resa ancora più rigida.

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