In attesa che si definisca la partita nazionale nel Pd con quattro candidati in corsa, i dem pugliesi sono al lavoro per la scelta del loro candidato alla segreteria regionale.
Nei giorni scorsi è spuntato il nome di Stefano Minerva, sindaco di Gallipoli di recente riconfermato alla provincia di Lecce che correrebbe per la mozione Bonaccini. Minerva viene sponsorizzato a tutto spiano dalla federazione salentina, ma il resto delle province non s’è ancora espresso. Ad ostacolare la candidatura c’è la doppia poltrona che sarebbe incompatibile con il ruolo di segretario del partito, a meno che la direzione nazionale non conceda una deroga o, ipotesi meno probabile, che Minerva non lasci la presidenza della provincia di Lecce.
Nel frattempo da Bari nei giorni scorsi è spuntato un altro papabile, questa volta con un profilo di maggior peso politico. Si tratta di Domenico Desantis, 41anni, dirigente Pd di lungo corso e vice presidente nazionale nel 2017 sotto l’era Renzi con l’incarico attuale di vice capo di gabinetto del governatore Emiliano. Desantis avrebbe una serie di sponsor importanti, a partire dal presidente Emiliano, passando per il capogruppo regionale Filippo Caracciolo, ma anche del segretario uscente, l’onorevole Marco Lacarra.
Anche Desantis correrà sotto la bandiera di Bonaccini. Ma per chiudere il cerchio ci vuole l’avallo del sindaco Decaro, altro sostenitore del presidente dell’Emilia nel quadro nazionale. A Decaro, filtra dal suo staff, nessuno ha ancora parlato della questione, né è stato sottoposto alcun candidato. Il segnale che il nome è circolato solo nell’ala emilianista del Pd. Una corrente, la più consistente di tutte, che ha calato sul tavolo l’asso di Desantis nell’ottica di riaprire il dialogo col presidente dell’Anci e fra questi e il presidente Emiliano. Come si ricorderà, infatti, i rapporti fra Emiliano e Decaro si sono incrinati sotto Natale dopo che il consiglio regionale ha approvato il salva legislatura.
L’emendamento al bilancio che ha prolungato il mandato regionale di dieci mesi, stipendi compresi da circa 100 mila euro, in caso di dimissioni anticipate del governatore pugliese per candidarsi alle europee. Il blitz ha fatto infuriare Decaro che avrebbe voluto lasciare le cose come stanno celebrando l’election day nel 2024 che avrebbe accorpato le elezioni regionali alle europee in contemporanea con l’ultimo anno da sindaco al comune di Bari. Lo strappo al momento non è stato ricucito, ma il nome di Desantis potrebbe favorire il riavvicinamento. In tutto questo c’è da considerare l’ipotesi che oltre agli aspiranti segretari della mozione Bonaccini, per ora Minerva e Desantis, si potrebbero aggiungere altri nomi dagli altri capofila nazionali in campo, Cuperlo e De Micheli, ma soprattutto Ely Schlein che in Puglia ha conquistato l’appoggio del presidente del consiglio Loredana Capone, di Titti De Simone, consigliere del presidente Emiliano e dai consiglieri regionali Paolo Campo e Michele Mazzarano.