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Conte a Foggia: «Con Episcopo ha vinto il “campo giusto”. C’è forte voglia di riscatto»

«È la vittoria della parte onesta di questa città». Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa a Foggia insieme alla neo sindaca Maria Aida Episcopo, eletta nelle liste del cosiddetto campo largo. Per Conte, però, ha vinto il «campo giusto: il presupposto di questo progetto…

«È la vittoria della parte onesta di questa città». Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa a Foggia insieme alla neo sindaca Maria Aida Episcopo, eletta nelle liste del cosiddetto campo largo.

Per Conte, però, ha vinto il «campo giusto: il presupposto di questo progetto è stato innanzitutto temi e programmi condivisi, e secondo che le forze politiche civiche che partecipano a questo progetto siano persone, non parliamo di partiti ma di interlocutori, affidabili. A queste condizioni Foggia oggi dà un segnale: è un voto locale però è un voto simbolo perché qui le forze politiche e i cittadini che hanno appoggiato questo progetto hanno messo al centro il tema del contrasto della quarta mafia e della sicurezza».

La candidatura di Episcopo – sostenuta da Pd, Azione, Con Emiliano, Popolari per Foggia, Sinistra e altri quattro civiche – è stata proposta dal Movimento 5 stelle.

«Per me e il M5s – ha ribadito Conte – esiste un campo giusto o no. In questo caso le premesse di un campo giusto c’erano, le abbiamo verificate». A chi gli chiedeva se fosse necessario un contratto, Conte ha detto che «in questo caso non c’è necessità, perché è stato verificato prima un programma comune messo a base di questo progetto politico, ed è stata trovata in Maria Aida Episcopo l’interprete più efficace che ci potesse offrire tutte le garanzie per rispettare gli impegni con i cittadini».

Arrivato a Foggia, Conte ha spiegato di essere «qui perché è la mia terra. Questa è una vittoria che dedichiamo a Giovanni Panunzio, imprenditore che ha pagato con la vita per essersi ribellato al racket delle estorsioni; a Francesco Marcone che dal 1995 aspetta ancora giustizia; e a Franca Marasco la tabaccaia uccisa il 28 agosto mentre era al lavoro nella sua tabaccheria».

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