In attesa di capire se davvero sarà approvato il bonus retroattivo da 35mila euro valido anche per gli ex eletti dal 2012 in poi (nel 2024 la spesa prevista è di 3,6 milioni), ieri i partiti di maggioranza e i capigruppo regionali si sono visti ripetutamente per provare a trovare la quadra sul rinnovo delle Commissioni consiliari scadute da sette mesi e rinviate due settimane fa.
In discussione il rientro del gruppo di Azione in maggioranza, caldeggiato dal governatore Michele Emiliano ma contestato da un pezzo del Pd, Cinque Stelle, Con e Per la Puglia.
Ieri il capogruppo dem Filippo Caracciolo ha provato a tenere il punto confermando l’accordo iniziale con gli alleati di governo che prevede l’esclusione di Azione e dei consiglieri dissidenti Fabiano Amati, Ruggero Mennea e Sergio Clemente.
Lo schema circolato prevede in prima Commissione il consigliere dem Enzo Di Gregorio al posto del presidente Amati, coordinatore pugliese dei calendiani. In seconda Commissione il consigliere di Con Antonio Leoci dovrebbe subentrare al presidente Antonio Tutolo del gruppo misto. In terza Commissione Sanità resterebbe al suo posto il presidente Mauro Vizzino (Per la Puglia) così come in quarta il decariano Francesco Paolicelli. In quinta Commissione Urbanistica, invece, il presidente Paolo Campo cederà il posto al collega dem Michele Mazzarano. In sesta Commissione è previsto l’avvicendamento del presidente Donato Metallo con la consigliera del Pd Lucia Parchitelli, in predicato inizialmente di andare a occupare il posto di Amati in prima. In settima Commissione di garanzia, riservata alle opposizioni, ci dovrebbe essere un turn over fra il presidente Gianfranco De Blasi e il collega del Carroccio Joseph Splendido.
Ieri a tarda sera il governatore Emiliano ha riunito in una videocall gli alleati di governo per provare a convincerli a tornare sui loro passi sul rinnovo delle Commissioni ma anche sulla questione del Tfm. Toccare le commissioni, secondo Emiliano, mette a rischio la tenuta della maggioranza che potrebbe ritrovarsi senza numeri per l’approvazione del bilancio che necessita di un quorum qualificato. Così come sul Tfm il governatore ha chiesto ai partiti di riflettere a fondo. Oggi sapremo se sarà stato ascoltato.