Consiglio regionale della Puglia, tour de force per il via libera a 27 disegni di legge

Si annuncia un luglio caldissimo per i palazzi della Regione Puglia chiamati allo straordinario per sfoltire la ricca agenda politica prima della pausa estiva. A partire dal mini-rimpasto di giunta che il governatore Michele Emiliano sta perfezionando in queste ore. L’ingresso più importante riguarda la Sanità con la delega che sarà affidata al vicepresidente Raffaele Piemontese già al lavoro in queste ore come assessore in pectore. Piemontese cederà il Bilancio a Emiliano mentre le altre deleghe – fra cui sport, acqua e dissesto idrogeologico – saranno redistribuiti all’interno dell’esecutivo.

Riecco i Cinque Stelle

A stretto giro è annunciato il rientro in maggioranza, e di conseguenza anche in giunta, dei Cinque Stelle. Ma il percorso s’è complicato strada facendo. All’interno del gruppo regionale sono emersi dissapori sul nome da indicare in giunta. Fino a poco tempo fa era scontato il rientro della foggiana Rosa Barone, ritenuta vicina al presidente Giuseppe Conte, all’assessorato al Welfare. Ma negli ultimi giorni i colleghi Cristian Casili e Grazia Di Bari si sono fatti avanti a reclamare l’assessorato. Chi la spunterà? Difficile fare pronostici vista la brutta piega che ha preso il confronto interno.

Il tour de force

In tutto ciò si apre da oggi una fitta serie di sedute di Consiglio regionale per approvare entro i primi di agosto ben 27 proposte di legge al palo da anni. Oggi in aula approderà la legge contro l’omotransfobia e in favore della parità di genere, sostenuta dal Pd: un testo “in lista d’attesa” da tre anni, contestato dall’opposizione che si appresta a fare ostruzionismo con oltre 300 emendamenti.

Rispunta il Tfm

A seguire, il pezzo forte all’ordine del giorno dovrebbe essere (la decisione sarà assunta nella capigruppo) il famigerato Tfm, la buonuscita retrodatata al 2012 per assessori e consiglieri da 35mila euro annui per ogni anno di legislatura e una spesa a carico del bilancio regionale di 3,7 milioni per il solo 2024: un provvedimento impopolare più volte presentato e ritirato dal 2021 che ora potrebbe passare con qualche correzione. Per esempio la possibilità di rinunciare entro un mese per l’eletto e una percentuale della liquidazione posta a carico dei beneficiari come contributo mensile prelevato dallo stipendio d’oro di circa 10 mila euro lordi. Nell’elenco delle proposte di legge figura poi la nascita della nuova Agenzia per la tecnologia, l’istituzione del difensore civico, il rinnovo degli incarichi del Corecom, il comitato regionale di controllo sulle comunicazioni scaduti da quasi due anni. In ultimo la rivisitazione del vecchio Omnibus, la “legge-scandalo” accantonata l’anno scorso durante il bilancio che prevedeva spese folli in tutti i settori ed articoli ai limiti della legalità. Il testo è stato edulcorato e nella versione definitiva prevede solo norme di sistema in tema di sanità, ambiente e welfare senza nessuna uscita finanziaria.

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