«La scelta di due consiglieri regionali eletti col Pd di aderire ad altra formazione politica in aperta contrapposizione al gruppo e alla segreteria del Pd, fa ben comprendere non solo che non vi sia spirito di leale collaborazione, ma tale scelta dei due consiglieri e del partito che li ha accolti appare come un atto ostile e scorretto nei confronti di uno dei partiti di maggioranza della Regione Puglia». Lo dice il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a seguito della presentazione del gruppo consiliare di Azione che si è tenuta questa mattina a Bari alla presenza del segretario nazionale Carlo Calenda e al quale hanno aderito Fabiano Amati e Ruggiero Mennea (eletti con il Partito democratico) e Sergio Clemente (che ha lasciato il gruppo dei “Popolari con Emiliano”). Amati è anche stato nominato coordinatore di Azione in Puglia.
«Dopo avere acquisito parere conforme da tutte le forze di maggioranza», annuncia Emiliano, «non posso che estromettere formalmente dalla maggioranza tutti i consiglieri che oggi hanno aderito alla nuova formazione politica. In questo modo intendo confermare i rapporti di leale collaborazione e di rispetto istituzionale nei confronti del Partito democratico, del Movimento 5 stelle, di Con, di Per la Puglia e dei Popolari, di Sinistra italiana che con efficacia e dedizione onorano con la loro azione il governo della Regione Puglia. Una posizione che peraltro rispetta prima di ogni cosa gli indirizzi dei cittadini e cittadine che ci hanno votato, senza consentire l’elezione di nessun componente dell’aggregazione politica che invece oggi si è costituita utilizzando voti mai conquistati», prosegue Emiliano.
Il presidente ricorda che la coalizione che governa la Regione Puglia «si basa su un programma condiviso e su intese politiche che sono il risultato di percorsi pubblici e trasparenti. La nostra maggioranza di Governo – dice ancora Emiliano – è composta da Pd, liste civiche e Movimento 5 stelle. Nessun dialogo politico è mai stato intrapreso con Azione e Italia Viva, che hanno fatto sempre una ferma opposizione alla nostra amministrazione sia prima che dopo le elezioni regionali. Si aggiunga che il partito che ha accolto i due consiglieri è da sempre dichiaratamente ostile ovunque in Italia al Movimento 5 stelle che pure costituisce forza politica di riferimento della giunta regionale da me presieduta. L’uscita odierna, quindi, più che provocatoria e incoerente, dimostra un disprezzo per la politica come corretta e seria relazione tra i soggetti politici. Giudico pertanto la dichiarazione del leader politico nazionale e dei suoi neoadepti locali di voler rimanere in maggioranza niente di più che una dimostrazione di mancanza di rispetto e di senso delle istituzioni politiche della Regione Puglia», conclude il governatore pugliese.