Un sindaco o un governatore alla guida del Partito democratico? Ecco, secondo Antonio Decaro, la ricetta per rilanciare la formazione di centrosinistra. E, stando a quanto dichiarato dal sindaco di Bari e presidente nazionale dell’Anci a “la Repubblica”, l’uomo giusto potrebbe essere Stefano Bonaccini, il presidente dell’Emilia Romagna la cui scalata al Pd dovrebbe cominciare a breve con un grande evento al Sud.
L’obiettivo di Decaro è azzerare le correnti che, soprattutto negli ultimi anni, hanno paralizzato i dem impegnandoli in continue faide interne. «Bisogna fare una rivoluzione gentile, rottamare le correnti e non gli esponenti politici», precisa il sindaco di Bari secondo il quale, per centrare l’obiettivo, è indispensabile che tutti gli amministratori locali dem uniscano le forze in vista del congresso. «È ora che sia un governatore o un primo cittadino a prendere le redini del Pd: c’è una classe dirigente nata e cresciuta nei territori che ha già dimostrato di saper battere le destre, che guida da anni Regioni e Comuni dove si vince, al contrario di quanto accade alle elezioni politiche», aggiunge poi Decaro.
In concreto tutto ciò, per il sindaco di Bari e presidente nazionale dell’Anci, significa un fronte unico che sostenga Bonaccini, finora l’unico ad aver ufficializzato la propria discesa in campo, e comprenda il primo cittadino fiorentino Dario Nardella e quello pesarese Matteo Ricci che non nascondono l’ambizione di rifondare il partito e la coalizione di centrosinistra sconfitti alle ultime elezioni. «I sindaci – aggiunge Decaro – devono fare sintesi e convergere tutti su un amministratore locale, non ha senso che il fronte si divida. Sono settimane che sto provando a convincere i tre di noi scesi più o meno in campo a unire le forze per dare maggiore vigore alla nostra battaglia».
Poi un passaggio su Elly Schlein, deputata ed ex vicepresidente dell’Emilia Romagna, che dovrebbe contendere la segreteria nazionale dem a Bonaccini: «Elly l’ho vista crescere, ho con lei un rapporto personale e spero che si candidi perché è un valore aggiunto, ma sono un amministratore e penso che ora tocchi agli amministratori prendere il partito per mano perché sanno parlare al Paese».
Il sostegno di Decaro alla mozione Bonaccini si aggiunge a quello di Giorgio Gori, Mattia Palazzi e Stefano Lo Russo, sindaci rispettivamente di Bergamo, Mantova e Torino, senza dimenticare il governatore toscano Eugenio Giani. Su Bonaccini potrebbe convergere anche lo stesso Nardella, dando dunque seguito all’invito di Decaro: i due si sarebbero visti e avrebbero chiuso un accordo, sebbene i rispettivi staff non confermino né smentiscano. Nardella potrebbe essere addirittura il portavoce della mozione Bonaccini. Si vedrà.
Intanto il governatore dell’Emilia Romagna pensa di aprire la sua campagna con una convention al Sud: un segno di attenzione al Mezzogiorno e un messaggio chiaro ai compagni di partito. Da lì poi partirà un viaggio con tappe in tutta Italia, come ha anticipato lo stesso Bonaccini in un video su Facebook: «Partirà tra pochi giorni una sfida che vuole portare l’ascolto in giro per tutta l’Italia. Vogliamo raccogliere il massimo di disponibilità da tanti che sono nel Pd e anche all’esterno del Pd per costruire un partito più forte, più robusto e più aperto al contributo di tutti. Abbiamo bisogno di una vera e propria energia popolare».