La mozione Bonaccini vicina a chiudere l’accordo su Domenico De Santis, ma non è certa la soluzione unitaria per il congresso Pd della Puglia. È quanto filtra dall’interno del Pd impegnato negli ultimi giorni di febbrili trattative per giungere a una soluzione unitaria per il congresso regionale. L’accordo dovrà arrivare necessariamente entro il 26 gennaio, mentre l’elezione del nuovo segretario è fissata fra il 3 e il 12 febbraio, in concomitanza con la prima fase del congresso nazionale che porterà alle primarie del 26 febbraio.
In queste ore si stanno susseguendo vertici riservati e telefonate fra i big del partito per arrivare alla candidatura unitaria di Domenico De Santis, vicecapo di gabinetto del governatore Michele Emiliano. La curva a gomito da superare è l’intesa fra lo stesso Emiliano e il sindaco barese Antonio Decaro, entrambi sostenitori della mozione Bonaccini ma alle prese con una fase burrascosa dei loro rapporti.
Di qui l’alternativa in campo di Stefano Minerva, sindaco di Gallipoli e presidente della Provincia di Lecce. Quest’ultimo avrebbe sulla carta meno chance rispetto a De Santis, ma proprio le criticità registrate fra Emiliano e Decaro potrebbero riportarlo in auge considerando l’appoggio convinto della federazione salentina del Pd e di altre come Brindisi e Foggia che puntano a disarcionare l’egemonia di Bari nell’indicazione del nome del segretario pugliese. Minerva, tuttavia, ha la strada sbarrata dall’incompatibilità nei suoi confronti inserita nel regolamento a causa della doppia poltrona di sindaco di Gallipoli e presidente della Provincia di Lecce.
Nei giorni scorsi s’è ipotizzata la richiesta di una deroga da sottoporre alla direzione nazionale del partito, ma Roma ha fatto sapere che non sono previste eccezioni. L’unica possibilità per aggirare l’ostacolo, dunque, sarebbero le dimissioni dalla carica di presidente provinciale. Ma anche questo caso è stato rinviato alla valutazione dei leader Emiliano e Decaro con quest’ultimo che potrebbe optare su Minerva tenendo conto della vicinanza con il consigliere regionale Donato Metallo, decariano di ferro.
Si tratterebbe comunque di un piano B considerando la fase avanzata dell’accordo su De Santis in dirittura d’arrivo. Se dovesse saltare i giochi si riaprirebbero con la mozione Schlein pronta a proporre una candidatura alternativa (uno dei consiglieri regionali Campo, Mazzarano, Ciliento e Parchitelli) a cui seguirebbe un nome da parte della mozione Cuperlo (il coordinatore Leo Palmisamo) chiudendo le porte alla soluzione unitaria.