Condono, il Consiglio regionale pugliese fa dietrofront: adesso il Piano casa è “blindato”

Il Consiglio regionale pugliese ingrana la retromarcia sul mini-condono edilizio infilato di soppiatto, a dicembre scorso, nel bilancio e puntualmente finito nel mirino del Governo centrale per incostituzionalità.

Ieri l’Aula è corsa ai ripari votando a maggioranza la cancellazione del famigerato articolo 63 che eliminava l’obbligo della doppia conformità per sanare immobili abusivi. La legge pugliese di dicembre, in contrasto con le norme edilizie statali, aveva previsto la concordanza del manufatto da regolarizzare con il solo Prg vigente al momento della domanda di sanatoria e non anche con lo strumento urbanistico vigente all’epoca della costruzione dell’immobile abusivo.

Il voto ha spaccato la maggioranza con l’assessore Donato Pentassuglia che ha detto no all’abrogazione, così come le opposizioni di centrodestra che, di fatto, hanno votato contro se stesse, ovvero contro il governo Meloni che chiedeva di eliminare lo sconcio giuridico. Soddisfatto, invece, il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili: «Dispiace – sottolinea l’esponente del Movimento Cinque Stelle – che si sia giunti a questo risultato solo dopo la richiesta del Governo che ha inviato una nota al Consiglio dei ministri e alla Regione Puglia, sottolineando che la legge cancellata “sforava” la legislazione statale in materia di gestione del territorio. Nelle altre regioni che hanno seguito questa strada, fra cui la Campania, le norme sono state tutte impugnate a eccezione dell’Emilia-Romagna, dotata di una pianificazione urbanistica più matura. In Puglia, infatti, su 257 Comuni, meno di 40 hanno un Pug. Per questo dobbiamo incentivare la pianificazione comunale ed evitare di approvare norme impugnabili che creano confusioni e contenziosi».

Il Consiglio ha poi corretto, su richiesta sempre del Governo, pena l’impugnazione, quattro passaggi della legge sul Piano casa. In particolare non saranno consentiti interventi su immobili in costruzione né si potranno cumulare gli incentivi previsti dal Piano casa con quelli contenuti negli strumenti di pianificazione. «Con queste modifiche – commenta il consigliere delegato all’urbanistica Stefano Lacatena – la Puglia avrà una legge stabile che non verrà impugnata a vantaggio dei Comuni che adesso potranno lavorare serenamente sui progetti di ampliamento e rottamazione di immobili».

Sbloccata all’unanimità la legge che consente agli operatori delle forze dell’ordine in pensione di riscattare le case popolari detenute in affitto ma di proprietà delle Arca, l’ex istituto case popolari. Via libera anche alla mozione in favore del salario minimo a firma del consigliere regionale dem Pierluigi Lopalco: il provvedimento impegna la Giunta a sostenere, in tutte le sedi opportune, atti e misure volti a promuovere i principi contenuti nella proposta di legge 1275 per l’istituzione di un salario minimo orario per i lavoratori, nel settore sia pubblico sia privato.

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