Con Sisto alla Corte costituzionale, strada spianata per Emiliano al Senato

Sull’asse politico tra Bari e Roma da giorni circola una suggestione che potrebbe, come dicono alcuni bene informati, «risolvere molte questioni»: ovvero l’ipotesi che l’attuale viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, possa diventare membro della Corte costituzionale. Sisto a ricoprire quel ruolo già nel lontano 2015. All’epoca, però, il senatore di Forza Italia subì, alla 33esima votazione, il “tradimento” del Pd che preferì in Parlamento un accordo con il Movimento 5 Stelle, tanto che l’allora capogruppo berlusconiano alla Camera, Renato Brunetta, parlò di «scandalo dell’esclusione del centrodestra dalla Consulta». Un’ipotesi che, se dovesse concretizzarsi, aprirebbe la strada alle elezioni suppletive nel collegio senatoriale di Andria-Murgia-Martina Franca, dove Sisto è stato eletto nel 2022.

Destini incrociati

Un’elezione che potrebbe incrociarsi con i destini della Regione e soprattutto del suo presidente, Michele Emiliano, che avrebbe davanti una sorta di exit strategy molto ghiotta. Un pass per la Camera alta che tolga le castagne dal fuoco del terzo mandato. Un incastro quanto mai prezioso visto che, se lo scenario diventasse realtà, giungerebbe a pochi mesi dalla scadenza del mandato alla guida della Regione Puglia, con l’aggiunta di poter offrire a Emiliano di proseguire nel ruolo di king maker delle questioni pugliesi grazie anche al mandato parlamentare. «Potrebbe essere un favore che faremmo agli avversari», dice una fonte nel centrodestra. Questo perché, nella coalizione attualmente al governo, tutti gli esponenti di caratura sono ben che accomodati su poltrone istituzionali. Di conseguenza, all’orizzonte non c’è un nome così forte da poter impensierire la corsa eventuale dell’attuale governatore. Sebbene in politica ogni progetto è scritto sull’acqua.

L’alternativa

Insomma, lo scenario è chiaro: se Sisto realizzasse il sogno di entrare a far parte della Consulta, Emiliano potrebbe puntare al Parlamento e darsi un’ulteriore prospettiva politica. Anche perché il collegio uninominale di Andria comprende otto Comuni della Bat, 15 della Murgia barese e Martina Franca nel Tarantino: zone in cui il consenso di Emiliano è solido. E così il governatore potrebbe davvero fare un pensierino alla candidatura in quel collegio, in alternativa alla chance del terzo mandato che resta in piedi.

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