«Chi ritiene, pur essendo parlamentare, consigliere regionale, ex sindaco, ministro ed europarlamentare che sia il sindaco pro tempore di una città a dover scegliere i seggi elettorali, conosce molto poco le leggi dello Stato». Passa al contrattacco il sindaco Carlo Salvemini dopo le pesanti accuse arrivate dal centrodestra durante una manifestazione che si è svolta nella marina di Frigole domenica scorsa.
«C’è una chiara volontà politica per non fare votare a Frigole i residenti delle marine», era stato il grido unanime dello schieramento guidato da Adriana Poli Bortone. Così Salvemini, per rispondere agli attacchi ricevuti, ha convocato ieri una conferenza stampa nella sala giunta di Palazzo Carafa.
«Sono stato additato in pubblica piazza come il sindaco che vuole impedire il diritto di voto perché non sono stati trovati locali idonei, corrispondenti alle normative di legge. Non per una mia discrezionale valutazione. Io non ho poteri in questa materia. A queste conclusioni è giunto l’Ufficio tecnico comunale e quindi la Commissione elettorale comunale prima e la Commissione elettorale circondariale poi», spiega il primo cittadino.
«È stata tirata in ballo, a mio avviso in modo stupefacente, anche la Prefettura per rafforzare proprie argomentazioni, compiendo una forzatura, se non proprio uno sgarbo nelle procedure istituzionali», attacca Salvemini che cita la legge 7 ottobre del 1987 per spiegare chi sono i soggetti che hanno la responsabilità di individuare i seggi alternativi: Commissione elettorale comunale e circondariale.
Il sindaco precisa che tutti i sopralluoghi effettuati nella marina per individuare un seggio alternativo hanno dato esito negativo. Il 7 maggio, su segnalazione della Prefettura è stata effettuata un’ulteriore ispezione nell’area del bacino di Acquatina, messa a disposizione dall’Università del Salento. Ma anche questo sopralluogo ha sortito effetti negativi per mancanza delle misure di sicurezza. Gli ambienti che avrebbero dovuto ospitare il seggio sono risultati sottodimensionati rispetto alle esigenze e in totale difformità dalla normativa vigente.
Nell’unico ambiente più ampio, che per dimensioni risponderebbe agli standard previsti, ci sono arredi inamovibili per la presenza di impianti idraulici e di scarichi. Non sono attivi gli impianti di condizionamento e in parte non funziona l’impianto di illuminazione delle aree di pertinenza del centro. In pratica, spiega Salvemini, mancano le indispensabili condizioni di sicurezza. Gli elettori potranno raggiungere il seggio di Lecce con il servizio Sgm che per l’occasione potrebbe essere potenziato.