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Comunali a Lecce, dal welfare alla sicurezza in città: le proposte dei canditati sindaco

Un assessorato all’Asi per sostenere gli imprenditori. È la proposta di Adriana Poli Bortone fatta durante una campagna elettorale che si avvicina all’ultimo mese, quello decisivo. Ma le proposte per la futura amministrazione non si fermano qui. Anche Alberto Siculella, candidato sindaco delle liste civiche Mind e Aria, ha illustrato il suo programma sul Welfare…

Un assessorato all’Asi per sostenere gli imprenditori. È la proposta di Adriana Poli Bortone fatta durante una campagna elettorale che si avvicina all’ultimo mese, quello decisivo. Ma le proposte per la futura amministrazione non si fermano qui.

Anche Alberto Siculella, candidato sindaco delle liste civiche Mind e Aria, ha illustrato il suo programma sul Welfare mentre Bronek Pankiewicz, presidente di Movimento Nuovo candidato al Consiglio comunale in Prima Lecce, chiede che Lecce sia candidata subito Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026.

Adriana Poli Bortone prende spunto da un intervento dell’imprenditore Antonio Quarta che ha evidenziato criticità e carenze legate a viabilità, sicurezza, illuminazione, verde, segnaletica e logistica dell’area industriale di Lecce. «Voglio ricordare in proposito che già nel lontano 1998, anno della mia elezione a sindaco di Lecce, stabilimmo di inserire fra le deleghe assessorili quella all’Asi che, come giustamente sostiene l’industriale Antonio Quarta, necessita di un’attenzione particolare, in quanto rappresenta effettivamente un vero e proprio quartiere della città che non può essere affidato solo ad una forma di autogestione. Proprio in una prospettiva di sviluppo e di dialogo con la realtà produttiva del territorio occorrerà relazionarsi costantemente con quest’area e con gli organismi che la rappresentano. Questo con lo scopo di ottimizzare e rendere più efficienti le sue infrastrutture essenziali, come rilevato da Quarta. Solo in questo modo si può restituire a quella zona la dignità che merita, dal momento che rappresenta il cuore dell’imprenditoria di Lecce, Surbo e comuni limitrofi», afferma Poli Bortone.

La senatrice è convinta che una migliore organizzazione a servizio della sicurezza e della logistica dell’area può esaltare il dinamismo delle attività industriali. «Aspetto sicuramente tenuto in alta considerazione nei miei nove annidi mandato e fortemente trascurato nei sette anni dell’amministrazione di centrosinistra e del sindaco uscente», attacca Poli Bortone.

Continua intanto la sua corsa solitaria Alberto Siculella e illustra il suo programma sul Welfare. «La nostra prospettiva parte dal garantire spazi, idee, servizi, risorse, per i più vulnerabili. Disabilità e fragilità devono tornare al centro di un’agenda politica cittadina realmente inclusiva. A partire dal coinvolgimento delle associazioni, il nostro piano di intervento propone diversi spunti di grande rilievo ed impatto. Un piano di integrazione e installazione di nuovi percorsi tattili, vocali LVE e segnali acustici semaforici per non vedenti. Un piano di abbattimento integrato delle barriere architettoniche sulla base di criticità mappate e, ancora, un dataset dei bisogni e delle emergenze sociali e psicologiche» spiega il candidato sindaco civico.

Bronek Pankiewicz, presidente di Movimento Nuovo e candidato al Consiglio comunale in Prima Lecce, chiede al sindaco Carlo Salvemini di presentare, entro il 30 giugno, il dossier progettuale al ministero della Cultura per avanzare la candidatura di Lecce a Capitale italiana dell’Arte contemporanea.

«La mia idea di futuro, la mia visione di città, ma anche quella del centrodestra è Lecce Città d’Arte, di Cultura, di Mare, Capitale del Barocco e Città archeologica. Ora c’è questa nuova sfida, ottima direi, proposta dal presidente del consiglio di amministrazione dell’Accademia di Belle Arti Nicola Ciracì che Lecce debba essere della partita per l’assegnazione del titolo di Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026. Salvemini si rimbocchi subito le maniche e chiami attorno a un tavolo l’Accademia di Belle Arti, il gallerista Tiziano Giurin e altri soggetti pubblici e privati e tenga fede all’impegno assunto di avviare questo percorso», sostiene Pankiewicz.

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