La griglia dei candidati sindaco per Foggia è completa, o quasi, e le persone scelte scaldano i motori in vista di un inizio autunno, si vota il 22 e 23 ottobre, al calor bianco, dove non mancheranno colpi di scena. Ieri sera, il Pd nel corso di una riunione della direzione cittadina a cui hanno partecipato il segretario provinciale, Pier Paolo D’Arienzo, e il suo omologo regionale, Domenico De Santis, ha ufficializzato il suo sostegno a Maria Aida Episcopo, indicata dal Movimento 5 Stelle. Sulla direttrice dell’ufficio scolastico provinciale manca solo l’ok dei civici di Con e soprattutto dei terzopolisti vicini al consigliere regionale Sergio Clemente.
Intanto, sul candidato ufficializzato dal centrodestra, Raffaele Di Mauro, i mal di pancia non sono ancora assorbiti. Anche se, ormai, i partiti della coalizione non dovrebbero eludere il sostegno al coordinatore provinciale di Forza Italia, indicato dopo una querelle interna al partito berlusconiano che ha visto prevalere la cosidetta corrente Ronzulli, che in Puglia è guidata dal viceministro Francesco Paolo Sisto e a Foggia dal deputato Giandiego Gatta, nei confronti dell’ala più vicina all’attuale presidente del partito e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Ribolle ancora la Lega di Massimo Casanova, anch’essa scossa dalla contesa tra l’europarlamentare, contrario a Di Mauro fin durante la riunione di investitura di martedì scorso, e il senatore leccese Roberto Marti favorevole alla concessione foggiana per tutelare il partito quando si dovrà parlare proprio della scelta per la città salentina, chiamata al voto il prossimo anno. Mentre secondo fonti vicine al consigliere regionale de “La Puglia domani”, civica presente alle elezioni regionali del 2020, Paolo Dell’Erba, «la scelta di Di Mauro è stata voluta proprio da noi».
Non si accoda invece Massimiliano Di Fonso responsabile provinciale dei Popolari pugliesi e mister preferenze alle elezioni del 2019 con il centrodestra che ritiene Di Mauro un candidato perdente e, insieme ad altre formazioni civiche, potrebbe presentare un altro pretendente alla poltrona di primo cittadino da scegliere negli ambienti forensi. Fibrillazioni che fanno sorridere i candidati civici. A partire da Giuseppe Mainiero che si appresta a beneficiare di un aiuto da parte degli scontenti, anche attraverso il voto disgiunto. Mentre Nunzio Angiola prosegue la sua corsa solitaria in giro per la città. Ieri l’altro è stato al quartiere Candelaro assicurando i cittadini del rione periferico che «si parte da qui». Anche Antonio De Sabato, altro civico dopo la rottura con il centrosinistra, è alle prese con incontri e compilazione delle liste a corredo della sua candidatura.Ancora incerto, infine, Tito Salatto. Il medico e imprenditore della sanità potrebbe ufficializzare la candidatura dopo mesi di stop and go.
Tante incognite sul risultato finale, come si evince dalla varietà delle proposte e dai bollenti spiriti dei politici locali. Quel che, invece, appare certo a tutti è che l’astensione, al netto del voto cammellato che riusciranno a drenare i candidati al consiglio comunale, non sarà un dato irrilevante.