Comunali a Bari, tensioni nel Pd. La presidente De Simone: «No a toni da conflitto permanente»

«Mi chiedo se ci sia una reale volontà di arrivare a un accordo, visto che prevalgono toni e prove muscolari che non sono di chi cerca un confronto e un punto di sintesi. Cosa che dentro al Pd un gruppo di dirigenti ha provato a portare avanti per mesi». Lo afferma la presidente del Partito democratico di Bari, Titti De Simone, riferendosi alla scelta del candidato sindaco per le elezioni comunali che si terranno a giugno nel capoluogo pugliese.

In campo, per il centrosinistra, ci sono l’avvocato Michele Laforgia, sostenuto da partiti e movimenti riuniti nella Convenzione per Bari 2024, e Vito Leccese, indicato dall’assemblea del Partito democratico con voto a maggioranza.

Secondo la presidente dem «non si può banalizzare e mortificare ogni giorno la posizione di un pezzo del gruppo dirigente, peraltro come si sa quello che più si è speso per la vittoria della Schlein al congresso, questo non è accettabile. Ci vuole rispetto – afferma – per quanti anche dentro al Pd hanno espresso sempre in modo corretto e leale posizioni che non ci vedono allineati alle scelte maggioritarie, per metodo e merito».

De Simone si rivolge «in primis al segretario regionale De Santis e a quello cittadino Todaro, che dovrebbero essere unitari su mandato del congresso: il voto in assemblea non è stato espresso all’unanimità, ci sono stati 5 voti di astensione, di figure autorevoli del partito, in un organismo assai limitato di per sé numericamente, ma queste astensioni non hanno a che fare con egoismi e personalismi, esprimono idee e opinioni di tanti dentro e fuori il Pd. Soprattutto di chi – insiste – è tornato in questo partito in nome di un rinnovamento. Essere dipinti come ultimi arrivati, indesiderati, e ridicolizzati ogni giorno, non è più accettabile. Toni da conflitto permanente».

De Simone accusa: «Ora si tira dritto senza confronto fra i due candidati e si blocca il tavolo della coalizione. Se consultazione popolare deve essere mi sembra normale anche discutere delle regole, perché non sarebbero primarie solo del Pd ma di coalizione».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version