Comunali a Bari, Leccese: «Voglio una squadra oltre i personalismi». Emiliano: «Essenziale l’intesa con Laforgia»

«Ho provato a praticare il dialogo, da sempre, con tutti. Ho provato a coltivare lo spirito di squadra come farò della mia azione politica e amministrativa. Perché credo fermamente che anche il migliore dei sindaci, senza un’ottima squadra al suo fianco, sia destinato a fallire. Una squadra. Ecco, è quella che vorrei intorno a me da oggi, mentre con emozioni e immensa gratitudine mi metto a disposizione della comunità politica che mi ha indicato come candidato sindaco». Così Vito Leccese, scelto ieri dall’assemblea cittadina del Partito democratico di Bari come candidato sindaco della centrosinistra alle prossime elezioni comunali che si terranno nel capoluogo pugliese a giugno.

Leccese ha, dunque, ufficializzato la propria disponibilità ad essere il candidato del centrosinistra per la carica di sindaco della città di Bari.

«Quando ho varcato per la prima volta la soglia del Comune di Bari, avevo 22 anni – ricorda Leccese -, moltissimi capelli e le gambe che mi tremavano. Ma dentro, una passione incrollabile: quella di un ragazzo che voleva a tutti i costi battersi per i diritti, per l’ambiente, per la pace, per una città con meno diseguaglianze e più giustizia sociale. Da allora sono stato consigliere comunale, ho fatto l’assessore, il parlamentare, per poi ricoprire ruoli più tecnici, affiancando i sindaci che si sono succeduti negli ultimi 20 anni. Li ho ascoltati, sempre, e sempre ho provato con tutto me stesso ad aiutarli e supportarli e sopportarli anche, per il bene della città».

Tornando alla “squadra”, Leccese intende costruirne una «che vada oltre i personalismi, che sappia unire, collaborare, per crescere. Per vincere. Esco dunque da quella stanza di fianco, da quel silenzio, per tornare alla luce dei riflettori».

Emiliano: «Spero riesca a ricucire il quadro»

«Mi auguro che una grande personalità come Vito Leccese riesca a ricucire il quadro politico e anche quello delle amicizie, perchè tutto questo avviene tra persone che hanno rapporti di amicizia e stima reciproca». È il commento del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

«Michele Laforgia – ha aggiunto parlando dell’avvocato sostenuto invece da Sinistra italiana, Italia Viva, Socialisti e diversi movimenti – è dentro la nostra storia, come Vito è dentro la storia delle amministrazioni comunali degli ultimi 20 anni. Da giovane rampante politico di Bari prima del 1990 si è trasformato in sostegno silenzioso dei sindaci, basato su competenze, stile, intelligenza e rapporto con la gente. È una scelta molto importante quella del Pd».

Per Emiliano, però, «resta il fatto che Michele Laforgia è una personalità altrettanto interessante e forte» alla pari di quella di Vito Leccese, «quindi una intesa tra di loro rimane essenziale».

Una intesa che, ha sottolineato il presidente della Regione Puglia, «mi auguro possano trovare presto, se poi proprio non ci riescono rimane la solita mia proposta, si possono fare delle primarie come una grande festa. Non ci sarebbe niente di male, non è la battaglia della vita né per Laforgia né per Leccese, facessero le primarie e ci togliessero da questa angoscia».

Il Pd: «Leccese votato a maggioranza»

Quella di Vito Leccese è stata una decisione assunta «con un voto a maggioranza» dall’assemblea cittadina del Partito democratico, come spiega la presidente dei dem baresi, Titti De Simone, spiegando che alla sua candidatura «si è giunti con il ritiro delle altre disponibilità interne al Pd. La mozione illustrata dal capogruppo Pd al Senato Francesco Boccia – prosegue De Simone – ha ricevuto l’appoggio di 36 componenti l’assemblea e 5 astensioni esplicitate durante la votazione finale».

Quella di Leccese è stata, aggiunge la presidente del Pd barese, «una scelta di grande generosità per il partito, che aveva personalità da spendere, accompagnata dall’auspicio che produca gli effetti di unità necessari a rafforzare la coalizione contro le destre. È stato un confronto molto articolato, vero, atteso dalla base del partito, da mesi in stallo. La prima considerazione da trarne alla luce del confronto di ieri, è che è necessaria una nuova fase di partecipazione, ascolto e rispetto del pluralismo degli organismi dirigenti, dei circoli e degli iscritti».

E poi spiega: «L’astensione espressa da me e da alcuni dirigenti, in rappresentanza di iscritti e militanti, sulla base di un documento, pone l’accento su questa urgenza, quanto sugli errori di metodo e sulla prospettiva unitaria del partito e della coalizione. Esprimo apprezzamento per una discussione che ha visto esplicitare anche nelle frizioni e articolazioni serie, non una fallace posizione unanime. Le ragioni dell’astensione – conclude De Simone – sono chiaramente esplicitate nel documento presentato da Nicola Biancofiore, Antonella Morga, Anna Rossiello, Umberto Stravolo dell’Assemblea cittadina» è «un segnale politico di cui bisogna avere il massimo rispetto. Cosa che in questi mesi, dalla fine del congresso a oggi, non è accaduta. Ora il partito – conclude – dovrà confrontarsi con il resto della coalizione al tavolo convocato per martedì prossimo, augurandoci che l’auspicata unità espressa ieri sulla designazione di Vito Leccese, si realizzi. Altrimenti, sarà necessario tornare in assemblea per discutere, confrontarci e aggiornare le decisioni».

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