«Credo che sia arrivato il momento, liberando definitivamente il campo da ogni sospetto di personalismo, di rimettere la mia mia disponibilità alla candidatura a sindaco alle stesse forze politiche che me l’hanno chiesta e l’hanno sostenuta, almeno fino ad oggi, e cioè la Convenzione per Bari 2024 e il Movimento 5 stelle. Saranno le forze politiche, i movimenti e le associazioni a decidere cosa fare, da ora in poi, come e con chi». Lo ha detto Michele Laforgia – candidato sindaco a Bari da Movimento 5 stelle, Sinistra italiana, Italia Viva, +Europa, socialisti e altri movimenti – durante una conferenza stampa convocata per stasera.
Laforgia avrebbe dovuto sfidare Vito Leccese, candidato del Partito democratico, alle primarie che si sarebbero dovute svolgere domenica scorsa ma sono state annullate a seguito degli arresti del 4 aprile scorso.
«Quanto a me – ha sottolineato Laforgia durante la conferenza stampa – non ho nessuna intenzione di ritirarmi a vita privata. Resto al servizio del centrosinistra e in attesa di sapere se e a quali condizioni mi sarà chiesto un impegno in prima persona nelle imminenti elezioni amministrative di Bari. Dopo di che deciderò cosa fare di intesa con tutti e tutte coloro che mi sono stati accanto in questi mesi», ha aggiunto Laforgia.
«Non ho deciso io di candidarmi a sindaco, ma vado dove mi è stato chiesto di andare da numerose forze politiche e movimenti – ha evidenziato il penalista -. Nel momento in cui si chiede di fare passi indietro, o passi di lato in una specie di minuetto, questo non è compito dei candidati, ma delle forze politiche. Vogliono un altro candidato? Lo cerchino. Vogliono convergere su uno dei due candidati? Lo indichino e a quel punto assumeremo le nostre determinazioni».
Laforgia ha spiegato di aver comunicato a Giuseppe Conte «la mia richiesta contestualmente a questa conferenza stampa, come era mio dovere fare. È una decisione mia – ha chiarito – nessuno può prenderla al posto mio. I fatti sono che in questo momento mi viene chiesta una cosa che non ho intenzione di fare, cioè un passo indietro e nel contempo scegliere o proporre un altro candidato. Questo ragionamento – ha spiegato – presuppone che io sia diventato per qualcuno un inciampo. Quindi – ha affermato rivolgendosi alle forze politiche – rimuoviamo questo inciampo, la responsabilità è vostra, prendetela di fronte alla città oggi e nei prossimi mesi».
E ancora: «Quello che non si può fare è personalizzare la questione delle amministrative, una questione così delicata per il futuro della città, rimettendo la decisione a me e al candidato espresso dal Partito democratico [Vito Leccese, ndr]».
Laforgia ha chiarito che «quello che faccio e che ho fatto negli ultimi anni è quello che continuerò a fare: farò quello che mi viene chiesto, dopo che mi è stato chiesto, e dopo che avrò deciso insieme alle persone che mi sono state accanto in questi mesi se quello che mi viene chiesto si può fare. Di ultimatum – ha ricordato Laforgia – penultimatum e terzultimatum in questi giorni ne ho sentiti a decine, secondo me uno più inappropriato dell’altro. È il tono della discussione, prima ancora del contenuto, inadeguato alla gravità della situazione in cui ci troviamo. È tempo che le forze politiche si assumano tutte le loro responsabilità», ha concluso.