Definiscono i 19 interventi contrari alla candidatura di Michele Laforgia, così riferiti dal segretario regionale del Partito Democratico Domenico De Santis, un “evidente dispregio dell’aritmetica”, e chiedono ai dem “quali siano le ragioni politiche” perché il penalista faccia un passo indietro.
Sono questi alcuni dei temi affrontati nella riunione delle sigle che hanno aderito alla Convenzione Bari 2024, il percorso “parallelo” all’interno del centrosinistra barese intrapreso da alcuni partiti e associazioni, in vista delle amministrative di giugno 2024.
La Convenzione, che ha indicato in Laforgia il suo candidato al tavolo di centrosinistra, si è ritrovata ieri nella sede dell’associazione La Giusta Causa in corso Vittorio Emanuele. Il primo dato che emerge è l’ampliamento delle sigle partecipanti. Infatti, oltre a quelle solite (La Giusta Causa, Psi, Corsivo 2.0, La Casa del Popolo, Sinistra italiana, Europa Verde, Bari bene comune) sono diventati ospiti “strutturali” Italia viva, Convochiamoci per Bari, L.U.C.A. e soprattutto il Movimento Cinque Stelle.
La Convenzione ha ribadito la necessità di continuare a lavorare per l’unità della coalizione “in continuità con il percorso tracciato in questi anni”. Quanto accaduto durante l’ultimo tavolo del centrosinistra rappresenta, per le sigle della Convenzione, una “battuta d’arresto”. Cosa è avvenuto? Alcuni esponenti del centrosinistra, dal Pd alle liste civiche di Decaro, hanno chiesto a Laforgia di ritirare la propria candidatura, sulla scorta del congelamento di quelle dei candidati dem: il deputato Marco Lacarra e gli assessori Pietro Petruzzelli e Paola Romano.
Il ragionamento di congelare anche quella del penalista, per proseguire il dibattito, non è però piaciuta alla Convenzione. «Il tavolo – scrivono dalla Convenzione – deve tornare adessere il luogo di un confronto aperto e inclusivo». «Il PD deve chiarire quali siano le ragioni politiche, se ve ne sono, per non sostenere lacandidatura di Michele Laforgia». Aggiungono i componenti della Convenzione. A tarda serata, si sono registrate alcune frizioni.
La prima dichiarazione è arrivata dall’onorevole Giusi Servodio rappresentante dell’associazione Il Corsivo 2.0. «Non avevamo concordato, fin dall’inizio dell’incontro, di produrre un comunicato ufficiale per la stampa, perché altrimenti ci saremmo fermati fino alla fine per discuterlo assieme – dichiara Servodio – Riteniamo che il resoconto elaborato non rifletta la ricca discussione che ha registrato punti di vista più articolati». L’esponente de Il Corsivo 2.0 ha poi riconosciuto come tavolo privilegiato di discussione «il tavolo politico tra partiti, liste civiche e associazioni della società civile».
Sul significato della partecipazione dei pentastellati, risponde il coordinatore provinciale Raimondo Innamorato. «Siamo sempre stati invitati, come tutte le forze politiche e civiche, alle diverse riunioni e abbiamo sempre partecipato, quindi continuiamo ad esserci; non è una presenza che definisce qualcosa di differente rispetto a quanto comunicato all’ultimo tavolo e nel comunicato stampa di qualche giorno fa del coordinatore regionale Leonardo Donno».