Comunali a Bari, il Pd sceglie Leccese ma la base si spacca. Appello all’unità a Laforgia e M5S

«Da domani ci sarà un capo della coalizione con cui si potrà discutere». Si è concluso così il discorso del capogruppo al Senato, Francesco Boccia, ieri all’assemblea cittadina del Partito democratico che ha incoronato l’ex parlamentare Vito Leccese candidato sindaco del centrosinistra a Bari, alle urne a giugno per scegliere il successore di Antonio Decaro.

L’ordine del giorno è stato approvato con il 90% dei voti dei componenti dell’assemblea, ossia 36 su 41. Nel suo intervento, Boccia ha evocato «continuità con il lavoro fatto da Antonio Decaro», invitando a non compiere lo stesso errore accaduto a settembre 2022: la corsa a due Pd e Movimento Cinque Stelle. «Abbiamo fatto tutti gli sforzi per tenere unita la coalizione, chiedendo ai nostri tre compagni di partito di ritirare la candidatura e rinunciando alle primarie», ha detto Boccia.

«Spero che il Movimento valuti seriamente il nome di Vito Leccese – ha aggiunto il capogruppo dem – e che faccia la stessa cosa anche Sinistra italiana. Il capogruppo al Senato, dunque, ha rivolto un appello a Michele Laforgia, il penalista sostenuto dall’ala del centrosinistra ribattezzata Convenzione. «Io ho grandissimo rispetto verso Michele Laforgia – ha dichiarato Boccia – ma gli chiedo un gesto di responsabilità, perché la priorità è la continuità con quanto abbiamo fatto in questi venti anni». Intanto, però, quattro componenti dell’assemblea (Titti De Simone, Nicola Biancofiore, Umberto Stravolo e Anna Rossiello) hanno scelto di astenersi. Questi hanno puntato il dito contro «le luci e le ombre registrate in questi mesi, l’eccessiva personalizzazione, i veti incrociati, le insofferenze degli addetti ai lavori».

«Per restituire orgoglio, speranza e coraggio è necessario individuare ed interpretare al meglio le richieste provenienti dai vari settori della comunità cittadina – si legge nel testo – Abbiamo cercato di arginare ogni personalismo e ambizione individuale, chiedendo il rispetto delle regole». «Per tali ragioni – si conclude il documento – ci asterremo su qualsiasi proposta di votazione che non risponda alle preoccupazioni che abbiamo provato a delineare e possa mettere a rischio gli obiettivi indicati e l’unità dell’intera coalizione».

Durante l’assemblea non sono mancati i momenti di alta tensione. In particolare, dopo l’intervento di Boccia, i sostenitori della candidatura del deputato Marco Lacarra, in campo fino al congelamento di novembre e poi spostatosi a sostegno di Leccese, hanno letto una lettera inviata alla segretaria nazionale Elly Schlein, attaccando duramente la scelta dell’assessore Pietro Petruzzelli di ripresentarsi nel campo. Sia la sua candidatura che quella di Lacarra e Paola Romano era stata congelata a novembre, proprio dall’assemblea cittadina. Petruzzelli, però, ha rilanciato una raccolta firme a suo sostegno l’11 gennaio. Una scelta inappropriata per i lacarriani. «Lacarra era il nome migliore per il centrosinistra – hanno affermato i sostenitori del deputato, nel testo letto da Giulia Iacovelli, componente della segreteria cittadina – ma sono prevalse le ambizioni personali». Parole amare, che hanno provocato l’immediata reazione di Petruzzelli e dei suoi, che hanno abbandonato l’assemblea mettendo a rischio il numero legale. Alla fine, però, l’assessore è rientrato. «Le provocazioni le lasciamo ai dilettanti», ha chiosato, ribadendo il voto unitario su Leccese.

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