La notizia, che potrebbe cambiare gli equilibri all’interno del centrosinistra barese, è trapelata ieri sera, al termine di un vertice-fiume negli uffici della Regione: alle prossime primarie di coalizione, che potrebbero svolgersi il 24 marzo, i civici sosterranno Vito Leccese, candidato sindaco del Partito democratico, e non il suo sfidante Michele Laforgia, supportato dalla Convenzione e dal Movimento Cinque Stelle. Una scelta che avrebbe ricevuto, secondo indiscrezioni, il placet del governatore Michele Emiliano in persona.
Proprio il presidente della Regione, dunque, ha tenuto “a rapporto” i leader delle quattro civiche di centrosinistra: Michele Boccardi per Con, Alfonso Pisicchio per Senso Civico, Sandro Cataldo per Sud al Centro e Gianni Stea per i Popolari per la Puglia. Al centro del confronto, ospitato nell’ufficio di Emiliano, sono finite le strategie in vista del 24 marzo, data in cui gli elettori di centrosinistra dovrebbero essere chiamati a scegliere il candidato sindaco tra Leccese e Laforgia.
Dopo un serrato confronto, i civici hanno deciso di sostenere l’ex deputato e attuale capo di gabinetto del sindaco uscente Antonio Decaro, sia alle primarie sia alle comunali dell’8 e 9 giugno prossimi. La scelta potrebbe risultare decisiva per la scelta del candidato sindaco di centrosinistra, da mesi al centro di un braccio di ferro tra le varie forze politiche che compongono la coalizione. I civici, infatti, rappresentano un “pacchetto di voti” particolarmente consistente. Basti pensare che, alle comunali del 2019 che sancirono la rielezione di Decaro, Sud al Centro e Popolari per Bari incassarono rispettivamente circa 11.100 e 6.800 preferenze. Senza dimenticare il peso di una figura come Pisicchio e di una compagine come Con che è diretta emanazione del governatore Emiliano. Il sostegno di quelli che sono a tutti gli effetti quattro “grandi elettori”, quindi, rafforza la posizione e le ambizioni di Leccese.
Ma la convergenza dei civici sul candidato sindaco del Pd ha un ulteriore, duplice valore. Da una parte, rinsalda il legame tra i due “big” del centrosinistra pugliese, cioè tra Emiliano e Decaro, col primo che decide di sostenere il fedelissimo del secondo nella corsa alla guida di Palazzo di città.
Dietro la scelta di Emiliano, però, ci sarebbero anche altre valutazioni. La recente inchiesta “Codice interno”, attraverso la quale la Procura della Repubblica di Bari ha svelato (presunti) legami tra clan mafiosi e politica locale, ha esposto l’amministrazione Decaro agli strali del centrodestra. Tanto che, alla luce delle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nella partecipata Amtab, i parlamentari di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega hanno interessato della vicenda la Commissione bicamerale antimafia e il ministro Matteo Piantedosi nella speranza di ottenere lo scioglimento del Consiglio comunale e il commissariamento di Palazzo di città. Sostenendo Leccese, da anni “alter ego” di Decaro, Emiliano punterebbe a “rinvigorire” l’amministrazione uscente e l’intero centrosinistra barese e pugliese. Di cui resta pur sempre il punto di riferimento.