Comunali a Bari, Ferretti eletta al Municipio I: «Nel segno di partecipazione e parità»

«Sono molto contenta, ma la partita non è chiusa. Ora dobbiamo completare la squadra e aggiungere gli altri due Municipi». Così Annamaria Ferretti, all’indomani della vittoria per la presidenza del Municipio I di Bari e candidata nella coalizione di Vito Leccese, ha commentato la sua elezione.

Al primo turno sono state elette 3 donne su 5. Che segnale manda questo risultato?

«Che il percorso di innovazione lanciato da Vito Leccese è un percorso vincente e che secondo me è al suo primo step, perché noi tre prime elette da oggi siamo già a disposizione delle altre due per completare la visione di Vito, che è quella di pensare alla guida dei Municipi, il front office vero con la cittadinanza, con donne che sono fuori dagli apparati della politica».

Cosa vuole dire a Vito Leccese?

«A lui va dato il merito di averci scelte, anche per le nostre diverse competenze, e immaginate in contesti dove possiamo dare un contributo, credo risolutivo, perché nel programma di governo il punto cruciale è quello di dare maggiore autonomia ai Municipi, quindi non un ruolo formale, ma anche sostanziale».

Il Municipio I racchiude il centro di Bari

«Più che altro è il più popoloso, praticamente equivale alla terza città pugliese».

Quale sarà la prima mossa da presidente?

«Aprire il Municipio. Calendarizzare una volta al mese, con tutti i comitati di quartiere, un incontro per fare il punto tra i desideri dei cittadini e quello che riusciamo a fare. La mia presenza sarà assicurata nei quartieri, ma avere anche loro che partecipano per me è importante. Chiederò inoltre che gli atti amministrativi, nonché le indicazioni digitali e social del Municipio, siano conformate al corretto linguaggio di genere. L’uso di un linguaggio rispettoso del genere è un passo importante perché si riconoscano soggettività e diritti a tutti e a tutte».

Invece, cosa della precedente amministrazione intende mantenere?

«La precedente amministrazione ha fatto un ottimo lavoro e quello della continuità è un percorso che non intendo mettere in discussione. Credo che l’aggiunta sarà dare un tessuto più sociale, lavorare un po’ più nel concetto di cultura diffusa, di cultura di quartiere, perché si sono poste le basi per elaborare progetti importanti che cambieranno il volto di alcuni rioni, tipo Japigia, Sant’Anna, Libertà, e quindi ci sono cose importanti da portare a termine».

Come ha vissuto l’attesa e poi la vittoria in extremis?

«Con molta tranquillità. Il mio percorso di avvicinamento al contesto della campagna elettorale è stato vissuto con la squadra. Ho sempre avuto fiducia perché ho avuto scontri umani importanti, soprattutto ho fatto campagna elettorale nei quartieri, stando tra persone che non conoscevo. In questo momento, però, per me la partita non è chiusa perché il mio intento è completare la squadra e aggiungere gli altri due Municipi».

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