Si scaldano i motori per la chiusura delle liste elettorali in vista delle amministrative dell’8 e 9 giugno a Bari. Al lavoro gli schieramenti dei tre candidati in campo, Vito Leccese e Michele Laforgia per il centrosinistra e Fabio Romito per la coalizione di centrodestra.
In una riunione organizzativa che si è svolta ieri, la compagine progressista a sostegno dell’ex parlamentare e capo di gabinetto di Antonio Decaro, ha definito che saranno dieci i simboli da presentare a sostegno di Leccese, tra cui quello di “Con”, il movimento politico vicino al governatore Emiliano. In “overbooking”, invece, il contenitore del Pd, in prima linea con l’ambientalista, che a questo punto potrebbe far convergere parte dei profili selezionati sui gruppi civici di Decaro e di diretta emanazione di Leccese, come Progetto Bari. Sciolto a metà, invece, il nodo Verdi (con Leccese) e Sinistra Italiana (dal primo momento in appoggio di Laforgia). Di certo c’è che alle comunali di Bari non si potrà barrare il simbolo di Alleanza Verdi e Sinistra, come accadrà invece per le europee. Ed è forse per preservare l’alleanza in vista della corsa per Bruxelles che a sostegno di Leccese ci sarà solo il simbolo di Europa Verde. Un gruppo che sarà costituito prevalentemente da donne, tra cui l’attuale assessora alla Cultura di Bari Ines Pierucci.
Ancora dubbi, invece, sulla modalità con cui Sinistra Italia sosterrà Laforgia. Si ragiona su due ipotesi: la prima, anche forse per salvaguardare le alleanze elettorali con i Verdi, sarebbe quella di evitare di presentare una propria lista, ma far defluire il contributo di SI negli altri contenitori civici a sostegno di Laforgia, in campo con Convenzione e M5S. La seconda è metterci – se dovesse rendersi necessario – non solo le persone, ma anche il simbolo. Il bandolo della matassa potrebbe essere trovato entro il fine settimana. E la vittoria del capo larghissimo in Basilicata potrebbe aprire nuovi scenari anche sul voto locale di Bari. Azione, che ha contribuito in maniera decisiva alla rielezione del governatore Vito Bardi, sarebbe in campo con Vito Leccese. Italia Viva, invece, dovrebbe sostenere Michele Laforgia. Ma l’idea di essere in coalizione con il Movimento Cinque Stelle di Conte parrebbe non andare giù a Matteo Renzi.
Dall’altro fronte il successo di Bardi nella vicina Basilicata è motivo di orgoglio per l’aspirante primo cittadino di Bari del centrodestra. «Quella di Vito Bardi è la vittoria del centrodestra unito. Ma soprattutto è la vittoria della Basilicata e dei lucani, che possono continuare a vedere il proprio territorio crescere. Anche in Basilicata, infatti, la proposta del centrosinistra, disunito come a Bari, non è stata credibile. Buon lavoro, Presidente. Noi continuiamo a lavorare per fare lo stesso regalo a Bari e ai Baresi», ha scritto in un post sui suoi profili social. La campagna elettorale intanto si accende con una polemica tra Laforgia e il segretario cittadino del Pd Gianfranco Todaro, sulle motivazione del mancato placet dei dem alla discesa in campo dell’avvocato. Todaro ha imputato la decisione anche ad alcune parole pronunciate da Laforgia a luglio durante un’assemblea della Giusta Causa, definite “destabilizzanti”. «Quale parte del discorso il segretario provinciale del Pd ha trovato destabilizzante? Credo sia giusto saperlo, non tanto per dare spiegazione di un fatto ormai passato – l’avermi attribuito, come più volte ha fatto, carattere “divisivo”, tanto da arrivare separati al primo turno delle elezioni comunali – ma per discutere del presente e, soprattutto, del futuro della nostra regione e della nostra città», ha replicato in una nota il penalista.