Commissione Ue, la rielezione di von der Leyen allontana Fitto da Bruxelles

Il corto circuito tra Ecr, la casa europea dei Conservatori e riformisti a cui appartiene Fratelli d’Italia, e la maggioranza che ha espresso i vertici delle istituzioni europee, composta da Socialisti, Popolari e Liberali, potrebbe compromettere il ruolo dell’Italia in seno proprio alla Commissione che andrà a formare la rieletta Ursula von der Leyen.

Il retroscena

Secondo quanto filtra da ambienti parlamentari, pare che il definitivo no di Ecr sia stato deciso dopo che nessuno spiraglio era emerso alla richiesta della premier Giorgia Meloni di poter ottenere per l’Italia lo scranno di vicepresidente esecutivo. A quanto pare dovrebbe andare ai francesi di Renew. Cosa accadrà ora è difficile prevederlo anche perché le trattative per la composizione dell’esecutivo continentale andranno avanti almeno fino a ottobre. Di fatto, però, c’è che il commissario italiano in pectore, Raffaele Fitto, non sarà vicario di von der Leyen. Anche se, non è da escludere che possa ottenere, qualora il suo nome venga confermato, delle deleghe importanti come quella al bilancio o alla concorrenza e anche al Pnrr, ruolo strategico per una eventuale proroga visto che la deadline del 2026 è ormai alle viste.

La tela di Fitto

Intanto, il ministro per gli Affari europei, il Sud, la Coesione territoriale e il Pnrr prosegue la sua interlocuzione con i vertici dell’Unione. Proprio ieri ha incontrato la vicepresidente Margaritis Schinas per «uno scambio di vedute sulle future priorità dell’Unione europea in materia di migrazione e sicurezza», ha detto Fitto.

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