Commissione ispettiva a Bari, Piantedosi: «Verifica dei fatti». Forza Italia: «Atto dovuto»

«Io capisco l’amarezza del sindaco di Bari. Il nostro governo da quando si è insediato ha già sciolto 15 Comuni in prevalenza di centrodestra. Questo governo ha dichiarato guerra alle mafie non certo agli amministratori locali». Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in un’intervista al Tg1, all’indomani della nomina di una commissione di accesso per la verifica dell’ipotesi di scioglimento del Consiglio comunale di Bari a seguito dell’inchiesta “Codice Interno“.

«L’iniziativa si è resa necessaria a seguito di un’indagine giudiziaria, molto importante che ha portato a 130 arresti tra cui anche un consigliere comunale ma soprattutto il commissariamento, ai sensi della normativa antimafia, di un’azienda municipalizzata totalmente controllata dal Comune di Bari – ha spiegato Piantedosi -. È un accesso ispettivo che consentirà la verifica dei fatti e sarà anche un’opportunità per gli amministratori a contribuire a questa verifica. Ci sono stati accessi ispettivi che hanno riguardato comuni come quello di Reggio Calabria e come quello di Roma e Foggia e che quindi anche Comuni di grandi dimensioni», ha aggiunto.

I parlamentari pugliesi di Forza Italia: «Atto dovuto»

«Male non fare, paura non avere: se Decaro non ha nulla da temere, dovrebbe apprendere con la massima soddisfazione l’intervento del ministro per fare chiarezza sulle infiltrazioni mafiose al Comune di Bari. Perché nessuno è “intoccabile” e dinanzi a 150 arresti, che sono un fatto oggettivamente gravissimo, la nomina di una commissione da parte del governo non è “lesa maestà”, ma un atto dovuto». Lo dichiarano i parlamentari pugliesi di Forza Italia Dario Damiani, Rita Dalla Chiesa, Andrea Caroppo, Giandiego Gatta e Vito De Palma.

«Anziché toni roboanti da comizio urlato – aggiungono – di cui non comprendiamo le ragioni, avrebbe dovuto unirsi a noi per fare chiarezza e restituire alla città di Bari la serenità che merita. Ovviamente, noi siamo con il ministro Piantedosi, con D’Attis e il viceministro Sisto nella ricerca della verità e a tutela della legalità in una pagina dolorosa per Bari che non meritava la mano prepotente della mafia nella gestione di una delle più importanti municipalizzate, per esempio. Non è costruendo una propaganda all’insegna del vittimismo che Decaro farà del bene alla città, ma sostenendo l’azione coraggiosa degli uomini e delle donne che vogliono una Bari libera dalla mafia».

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