Chi è la “fonte romana” che avrebbe riferito a Michele Emiliano la notizia dell’inchiesta a carico dell’ex assessore Alfonso Pisicchio? Ecco la domanda alla quale, in attesa di un possibile approfondimento da parte della magistratura, vuole fare luce anche la Commissione parlamentare antimafia. A chiedere l’audizione del presidente della Puglia è Raffaelle Paita, senatrice renziana e componente della bicamerale, mentre il senatore meloniano Filippo Melchiorre fa sapere che l’Ufficio di presidenza avrebbe già fissato una data.
In realtà, dando un’occhiata al calendario dei lavori dell’Antimafia, Emiliano non risulta convocato fino a mercoledì prossimo. Probabile, dunque, che la data della sua audizione venga fissata durante la riunione dell’Ufficio di presidenza in programma per martedì, come dice la senatrice Paita: «Chiederò la calendarizzazione di una rapida convocazione del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: ciò si rende ancora più urgente dopo quanto emerso nelle ultime ore. Si tratta di una richiesta che viene rinnovata, anche perché c’erano già le intenzioni di calendarizzare l’audizione di Emiliano in merito alle vicende legate ai rischi di infiltrazioni mafiose nel Comune di Bari».
E così, presumibilmente agli inizi di maggio, il presidente pugliese sarà convocato per fare chiarezza sulla vicenda del messaggio con cui avrebbe avvisato Pisicchio, in passato assessore regionale, dell’inchiesta a suo carico aperta dalla Procura della Repubblica di Bari, invitandolo anche a dimettersi immediatamente dalla carica di commissario straordinario dell’Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione (Arti). La vicenda è emersa nei giorni scorsi, quando Pisicchio ha sostenuto l’interrogatorio di garanzia davanti al gip sciorinando una serie di fogli contenenti la stampa di alcuni screenshot di una chat tra lui ed Emiliano. «C’è una vecchia inchiesta su di te che ha preso slancio», avrebbe riferito il governatore al suo ex assessore aggiungendo di aver appreso l’informazione da una non meglio precisata «fonte romana».
Proprio l’identità di questo fantomatico informatore (o informatrice) sarebbe già al centro di verifiche da parte della magistratura e, a breve, lo sarà da parte della Commissione parlamentare antimafia. Davanti all’organismo presieduto dalla deputata Chiara Colosimo, Emiliano potrebbe essere chiamato a rispondere anche di un’altra vicenda: quella della presunta visita alla sorella del boss Tonino Capriati, alla quale l’attuale governatore pugliese, quando rivestiva ancora la carica di sindaco di Bari, avrebbe «affidato» l’allora assessore Antonio Decaro. Con Emiliano dovrebbe ritrovarsi davanti all’Antimafia anche l’attuale primo cittadino del capoluogo pugliese che si è affrettato a smentire il racconto della visita fatto dal suo “mentore” davanti a migliaia di baresi riuniti in piazza del Ferrarese.