È reduce dall’esperienza di Ceglie Messapica, dove ha imparato «a ballare la pizzica sfidato da Ciro e Chiara, due 17enni meravigliosi. Mi sono divertito in questa occasione e sono veramente grato per come sono stato accolto dai pugliesi». D’altronde al governatore della Regione, Michele Emiliano, lo lega una simpatia personale, poi approfondita in vari incontri istituzionali.
«Mi riconosce di aver fatto quello in cui lui e Decaro non sono riusciti: eleggere in un collegio uninominale due rappresentanti al Parlamento nazionale. Me lo ha ricordato anche l’ultima volta che ci siamo visti», racconta all’Edicola del Sud Cateno De Luca, sindaco di Taormina e leader del movimento “Sud Chiama Nord”.
Un’amicizia, quella con il presidente Emiliano, che potrebbe rinsaldarsi politicamente in vista delle europee del 2024?
«Può succedere. C’è tutto un mondo che ruota attorno a lui con un riferimento non politico, e cioè un civismo che in Puglia, a differenza di altre regioni, è ben strutturato».
Potremmo parlare di un modello civico del Mezzogiorno da esportare a Bruxelles?
«Assolutamente sì. È il protagonismo dei territori. Questo è il concetto che potrebbe far diventare “progetto” tutte le esperienze civiche prive di una rete che gli consenta di far esprimere a livelli superiori (Parlamento nazionale ed europeo) i loro rappresentanti, rimasti soffocati da un’esperienza regionale. Come lo ero io. Ho fatto parte dal 2007 dell’esperienza civica “Sicilia Vera”, ed è stato il nostro un fenomeno regionale fino a quando non abbiamo osato e lanciato il progetto “Sud Chiama Nord”, che oggi ha una replicabilità».
Con il governatore avete già avviato un dialogo per gettare le basi di questo “progetto”?
«Abbiamo avuto modo di fare una ricognizione su quello che è il fenomeno del civismo in Puglia. Si è ipotizzato che questa rete civica che non vota Pd, perché questo dobbiamo dirlo, è meglio che entri in un progetto che già dimostrava nel proprio territorio di avere le idee chiare. Emiliano è un po’ presentatore e un po’ spettatore, perché si tratta di un mondo che non si esprime in sostegno dei dem nelle dinamiche nazionali ed europee. Un mondo che non toglie niente a quello che è il quadro attuale in cui si trova il governatore, che non mi risulta essere iscritto al Pd».
Da un sindaco a un altro. In questa partita che ruolo avrà il primo cittadino più amato di Italia Antonio Decaro, che a fine mandato punta a un un eventuale corsa all’Europarlamento?
«Decaro è incardinato in un partito. In questo ragionamento non c’è né ci potrebbe essere, considerato che comunque abbiamo fatto una premessa: questo è un mondo del civismo che non vota Pd. E che non voterà nessun candidato espressione del partito. Nel momento in cui decideranno, le liste civiche avranno i loro candidati alle europee, altrimenti non si tratterebbe più di civismo di territorio».
Si candiderà personalmente alle europee?
«Sì. Mi candido e faccio il capolista».
E il passo in avanti per il seggio lasciato vuoto al Senato da Silvio Berlusconi, perché proprio quel posto?
«Siccome la compagna di Berlusconi, Marta Fascina, è stata eletta in Sicilia, oggi voglio riprendermi il seggio che è stato regalato a lei».
Una sorta di “riscatto”, insomma?
«Diciamo che pareggiamo i conti».
“Buffone maleducato”. Dopo l’ultima offesa nei suoi confronti da parte del leader di Azione, l’operazione europee con Renzi e Calenda può considerarsi definitivamente tramontata?
«L’uso del termine definitivamente non rientra nell’instabilità politica e di personaggio di Calenda. Ovviamente le sue ultime esternazioni sono infelici e inopportune, anche perché lui è rimasto deluso dal mio ennesimo diniego a voler fare un accordo per “ammazzare” Renzi. Io non sono un soggetto che adora le faide e soprattutto non voglio esserne l’artefice. Quindi ho detto no. Se l’accordo si deve fare, lo si fa con tutto il Terzo Polo al di là delle loro strategie. Patti ad personam non mi interessano. Questo l’ha fatto sbarellare e ha provocato la sua uscita infelice. Magari tra 15 giorni dirà che sono il miglior sindaco del mondo, dipende da dove avrà passato le vacanze e quanto sole avrà preso».