«Non so se c’è un disegno contro la Puglia. In genere non sono complottista. Però è innegabile che anche la scorsa estate i temi screditanti usati contro di noi erano gli stessi: dai rincari degli ombrelloni alle risse a Ferragosto passando, a luglio, per il calo, annunciato ma poi non verificatosi, del 30 per cento dei turisti». All’assessore pugliese al Turismo Gianfranco Lopane non sono sfuggite le pagine dei giornali dedicate negli scorsi giorni all’accoglienza pugliese, dalle quali emerge il racconto di una terra inaccessibile per chi voglia fare una vacanza con prezzi contenuti. Una narrazione che ad oggi, però, pare non abbia intaccato i numeri sulle presenze: a luglio, ultimi dati disponibili, c’è stato un incremento degli arrivi del 10 per cento superiore a quelli dello scorso anno, già particolarmente soddisfacenti.
Assessore, anche la Cnn si è interessata al “caro ombrellone” sulle coste pugliesi. Se l’aspettava?
«Non so se dietro tutto questo c’è un disegno. Certo, il brand Puglia fa paura a tanti anche perché i numeri sono in crescita anche quest’anno. Inoltre siamo stati per il terzo anno il palcoscenico dell’alta moda internazionale. Le nostre masserie sono state prese d’assalto da star e vip. Poi ci sarà il G7».
Troppo per la Puglia?
«Assolutamente no ma a qualcuno, altrove, potrebbe non piacere. Credo che un ruolo importante l’abbia svolto anche l’informazione, rincorrendo articoli “acchiappa click”».
È stato raccontato il falso?
«I primi dati che sono stati diffusi per “dimostrare” il costo eccessivo dei servizi turistici in Puglia non avevano un fondamento scientifico. Ho provato a risalire allo studio, volevo approfondirne la nota metodologica per comprendere il fenomeno descritto. Semplicemente non esisteva».
I rincari però ci sono.
«Questo nessuno lo mette in dubbio. Veniamo da un anno con inflazione molto alta a partire dai carburanti. È inevitabile che questo abbia conseguenze anche sul turismo. Secondo uno studio demoscopico, questo sì reale, la Puglia è tra le regioni meno care in Italia. L’inflazione è un fenomeno complessivo che interessa il Paese e non colpisce solo una regione».
Come giudicherebbe con una sola parola l’offerta turistica pugliese?
«Composita. Abbiamo punte di servizi di lusso che ovviamente hanno un certo costo ma anche tante offerte più economiche. La Puglia è una regione a portata di tutti e non è assolutamente detto che per avere la qualità bisogna spendere tanto. È il risultato di una programmazione mirata, basti pensare che per la qualificazione dell’offerta sono stati investiti negli ultimi sette anni 1,7 miliardi di euro, di cui un terzo a fondo perduto. E direi che i passi avanti siano stati notevoli».
Qual è la polemica che l’ha sorpresa di più?
«Probabilmente quella sul caro ombrelloni. Siamo l’unica regione italiana che ha una legge che impone che almeno il 60 per cento del litorale sia a fruizione libera. Abbiamo tanti sindaci che fanno i salti mortali per tenere pulite le spiagge e garantire il servizio di salvataggio. Raccontare che per andare a mare in Puglia bisogna spendere una fortuna è un errore».
Un “terrorismo” che secondo lei ha funzionato?
«Direi di no. Non dimentichiamoci che qui i turisti vengono non solo per i servizi ma anche perché sanno di trovare il mare più pulito d’Italia, secondo le analisi microbiologiche condotte dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente. Senza dimenticare che sanno di non trovare un modello di turismo solo balneare. Rimanendo sull’offerta outdoor abbiamo investito tanto sui cammini e sul cicloturismo. Al riguardo, vedere il brand Puglia sulla maglia della nazionale di ciclismo mi è piaciuto molto e di sicuro non è una cosa che ha fatto stare sereni i nostri competitor».
Non le va proprio giù quello che ha letto e sentito in queste settimane.
«Credo che così come lo scorso anno abbiamo dimostrato che non c’è stato un calo degli arrivi bensì un incremento, a settembre i numeri continueranno a darci ragione. Noi, in realtà, siamo già concentrati sui prossimi mesi perché la destagionalizzazione è un obiettivo da non trascurare».
A che punto è la Puglia?
«Siamo tra le regioni che negli ultimi anni sono riuscite di più ad attrarre i turisti a settembre e ottobre, così come a maggio e giugno. Il lavoro sugli stranieri è importantissimo e anche per questo stiamo per lanciare una nuova strategia comunicativa che punta sempre più sulla verticalizzazione dell’offerta. Wedding, enogastronomia, mare e cicloturismo saranno alcuni dei temi che racconteremo, con l’obiettivo di mettere definitivamente a sistema l’intero comparto».