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Bufera Del Mastro difeso da Meloni, Renzi a La7: «Al ministero della Giustizia c’è un sadico»

«Un uomo che dice di un altro uomo, che prova l’intima gioia nel non vederlo respirare, intanto non capisce nulla delle istituzioni. Perché lo Stato ha il potere di toglierti la libertà, è un potere che ha, dentro certi limiti costituzionali. Toglierti il respiro è roba da sadici». Così, l'ex premier e leader di Italia…

«Un uomo che dice di un altro uomo, che prova l’intima gioia nel non vederlo respirare, intanto non capisce nulla delle istituzioni. Perché lo Stato ha il potere di toglierti la libertà, è un potere che ha, dentro certi limiti costituzionali. Toglierti il respiro è roba da sadici». Così, l’ex premier e leader di Italia Viva Matteo Renzi, in un estratto di un intervista, ieri a Tagadà su La7, dopo le ultime dichiarazioni del ministro della Giustizia Andrea Del Mastro sui detenuti.

«Noi – continua – abbiamo al ministero della Giustizia un uomo malato, sadico, che si deve far curare. Questo è Andrea Del Mastro. È chiaro? Tutti noi vogliamo immaginare una giustizia che funziona, ma la giustizia giusta, non è quella dove metti un arrestato, che magari pure innocente, ma magari anche colpevole. Lo Stato non trova un intima gioia, non gode nel togliere il respiro a una persona».

«Ma, vada a fare un giro in carcere e capisca che cosa succede. Poi è chiaro che chi ha sbagliato deve pagare. Ma il primo che sbaglia è questo signore, se chi ha sbagliato deve pagare. Questo signore, in un paese civile deve andare a casa e possibilmente farsi curare da uno bravo».

Ministro difeso dalla premier Giorgia Meloni che ha detto non essere per nulla «scandalizzata dal fatto che qualcuno dica che questo governo non vuole far respirare la mafia».

«Nessuno ha detto della mafia – conclude Renzi –. Giorgia Meloni mente sapendo di mentire, perché del Mastro è amichetto suo, sono cresciuti insieme. Del Mastro è quello che passa dei documenti riservati a quell’altro statista del suo compagno di stanza Giovanni Minni Donzelli, Minni per gli amici, che li legge in Parlamento. Del Mastro è uno che organizza la cena di fine anno e arriva un parlamentare, c’è una pistola e sparano. Perché chi di noi non va a un ultimo dell’anno tira una pistola e spara, con il capo scorta che era lì, cioè questi hanno una concezione proprietaria delle istituzioni».

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