«Speriamo che questa vicenda sia a lieto fine e che al posto di un colpevole ci sia un salvatore di Brindisi. Da qui può partire un’inversione di rotta in Puglia»: per Maurizio Gasparri le prossime elezioni comunali nella città messapica segneranno una svolta per il centrodestra regionale.
Il vicepresidente del Senato, esponente di spicco di Forza Italia, parla al fianco di Pino Marchionna, candidato sindaco di Brindisi, insieme con altri big del cen trodestra locale e nazionale. Non solo: con i vari Gasparri, Marti, D’Attis, Gardini, Durigon e Gemmato ci sono anche Fabiano Amati, leader regionale di Azione che non fa parte del centrodestra, e Corrado De Rinaldis Saponaro, segretario nazionale del Partito repubblicano. Gasparri, però, non prova alcun imbarazzo e, per spiegare il senso di quella “coalizione allargata” che non trova riscontro né in Consiglio regionale né nel Parlamento nazionale, scomoda addirittura l’ex ministro Tatarella: «Ho seguito la vicenda di Brindisi e posso dire che c’è stata la volontà di andare oltre i confini. Non è una cosa che ho inventato io: un pugliese illustre come Pinuccio Tatarella, nel 1996 teorizzò che dovessimo andare oltre quello che all’epoca si chiamava il Polo, aggregando altre forze moderate, liberali, cattoliche. L’ultimo sindaco del centrodestra, in questa città, è stato Mimmo Mennitti. Adesso ci riproponiamo con Marchionna, persona esperta di politica amministrativa e uomo di cultura».
E proprio Marchionna, dal palco del Maxi Cinema Andromeda, definisce la geometria della coalizione e tratteggia l’idea di città trasposta nel programma: «Brindisi è abbandonata a se stessa da almeno quindici anni. Abbiamo da sconfiggere il più temibile dei nemici che è l’astensionismo. Assieme a tutti i partiti della coalizione, abbiamo indicato un primo obiettivo: affrontare il problema del disagio giovanile. È intollerabile che questa città perda mille abitanti l’anno. Io penso a una Brindisi originale e distintiva perché se lo può permettere, perché da nessuna parte ci sono un porto, un aeroporto, una ferrovia e una rete stradale a percorrenza veloce tutti nello stesso posto, a poche centinaia di metri l’uno dall’altro. Questo è un posto fatto appositamente per attrarre. Tutto questo significa prodotto interno lordo, aumento di occupazione qualificata».
Sul palco anche Mauro D’Attis, leader regionale di Forza Italia: «Questa è una città strategica e lo è ancora di più in questo periodo. Lo dico a tutti: io voglio vincere. Voglio che a Brindisi si affermi una classe dirigente in grado di fare da sé, che non dipenda dal presidente della Regione di turno».