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Brindisi, Emiliano: «Non siano i lavoratori a pagare il prezzo della dismissione di Enel» – VIDEO

«Questa assemblea giunge in un momento molto delicato per il settore industriale della città di Brindisi, che rischia di essere minacciato sia nel settore chimico, sia nella dismissione della centrale Enel. Queste situazioni, se ben gestite, possono trasformarsi anche in grandi opportunità. Come Regione Puglia ci stiamo muovendo in maniera discreta, nel senso che stiamo…

«Questa assemblea giunge in un momento molto delicato per il settore industriale della città di Brindisi, che rischia di essere minacciato sia nel settore chimico, sia nella dismissione della centrale Enel. Queste situazioni, se ben gestite, possono trasformarsi anche in grandi opportunità. Come Regione Puglia ci stiamo muovendo in maniera discreta, nel senso che stiamo cercando di comprendere sia da Enel, ma anche dalle altre grandi major della chimica, quali siano le loro intenzioni. Nessuno pretende di modificare le loro strategie, o peggio ancora, di indurre o costringere questi gruppi a produrre in perdita. Ma non possono far pagare il prezzo alla città di Brindisi e ai lavoratori che li hanno arricchiti in questi anni».

Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo stamattina all’evento per gli 80 anni di Confindustria Brindisi che si è svolto stamattina nel cinema teatro Impero alla presenza, tra gli altri, del presidente nazionale di Confindustria, Emanuele Orsini.

Fsc: «Attendo la telefonata di Meloni»

A margine dell’evento, il governatore pugliese ha parlato dell’accordo tra Regione Puglia e Governo sul Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) affermando che «ci sono migliaia di imprese che aspettano il presidente Meloni che venga a mettere una firma, saremmo felicissimi se ovviamente lo vorrà fare in Puglia. Ma attendo che mi telefoni e vado a firmare a Palazzo Chigi gli Fsc, che insieme al Poc valgono quasi sei miliardi e mezzo di euro. Sugli indicatori economici della Puglia già si avverte il ritardo nell’erogazione di questi fondi, perché abbiamo un calo leggerissimo, sia dell’occupazione sia del Pil. Comunque – ha concluso Emiliano – continuiamo a essere la regione italiana con maggiore incremento economico anche nel 2024. Però l’economia è un ciclo, se lo si rallenta poi anche riaccelerarlo non è così facile».

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