Brindisi, bufera sulle assunzioni in Comune: «Promossi i generali ma le truppe scarseggiano»

Bufera a Brindisi: i consiglieri comunali di minoranza contestano la decisione di assumere un nuovo dirigente amministrativo a tempo determinato, evidenziando la grave carenza di personale impiegatizio che affligge molti settori dell’amministrazione comunale.

Le critiche

In una nota congiunta, i consiglieri Diego Rachiero, Pasquale Luperti, Michelangelo Greco, Roberto Fusco, Francesco Cannalire, Alessio Carbonella, Denise Aggiano, Alessandro Antonino e Giampaolo D’Onofrio hanno espresso le loro perplessità sulla scelta dell’amministrazione di procedere con una nuova selezione per la direzione del Settore “Programmazione Economica e Sviluppo”.

«Il Comune di Brindisi sconta ormai da anni una carenza di organico assolutamente critica», affermano i consiglieri, sottolineando come Polizia Locale, Urbanistica, Anagrafe e altri settori stiano soffrendo per la mancanza di personale, con conseguenti disservizi per i cittadini.

Secondo i firmatari della nota, l’implementazione dell’assetto dirigenziale non può essere l’unica priorità in questo momento, «ma acquisterebbe un senso solo se affiancata ad un concreto e deciso impulso al piano assunzioni. Promuovere nuovi generali quando le truppe continuano a scarseggiare appare una scelta pericolosamente antieconomica oltre che estremamente dannosa per la Città», si legge nel documento.

Potenziamento degli organici

I consiglieri di minoranza chiedono all’amministrazione di concentrare i propri sforzi sul potenziamento degli organici e di avviare un piano assunzioni concreto e deciso. Solo in questo modo, secondo i firmatari, si potrà garantire un’efficiente erogazione dei servizi ai cittadini.

La polemica sulla scelta dell’amministrazione di Brindisi si inserisce in un dibattito più ampio sulla gestione delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni. La questione della carenza di personale è un problema diffuso in molti comuni italiani e richiede soluzioni strutturali e durature.

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