«A Carmine Doronzo e a tutto il popolo del centrosinistra chiedo un confronto pubblico per dar vita a un percorso comune e soddisfare le richieste dei cittadini che già nel primo turno delle amministrative hanno espresso la loro indicazione accordandoci il 55% dei consensi. Incontriamoci: ora, uniti, possiamo». Dopo i risultati del primo turno, a Barletta si entra nel vivo delle trattative e dei potenziali apparentamenti in vista del ballottaggio del 26 giugno. E a scagliare pubblicamente la prima pietra è Santa Scommegna, candidata appoggiata dal Pd e dal governatore Michele Emiliano, che lo scorso 12 giugno si è vista rubare sotto il naso la vittoria a causa del voto disgiunto.
Un numero consistente di preferenze andate perse per il sostegno alla causa dell’ex dirigente comunale e in larga parte ricadute su Carmine Doronzo (a casa con il 18,47 %), nome della coalizione dell’Alternativa, investito della candidatura tramite un percorso dal basso culminato nelle primarie.
È a lui che sono rivolte le parole dell’aspirante prima cittadina: un appello all’unità, già lanciato durante la prima fase di campagna elettorale dalla segreteria nazionale del Pd, ma caduto nel vuoto. Riuscirà la frattura del centrosinistra a ricomporsi in tempo per la seconda manche?. «Sin dalle prime battute ho invitato tutte le forze progressiste e antifasciste a riunirsi per arginare la destra più becera e populista, compatta a sostegno del candidato Cannito che, rinnegando le sua storia socialista, ha, per una pura bramosia di potere, accettato di capeggiare una coalizione di stampo fascista. Noi, abbiamo il dovere morale di impedire che la città venga governata da queste forze», sostiene Scommegna, che prospetta per Barletta, come si è già verificato per Taranto, un futuro politico sulla scia del modello Emiliano.
«L’esperienza di governo regionale è la testimonianza tangibile della grande occasione che ci ritroviamo a dover cogliere: insieme potremo lavorare per risollevare Barletta e per allontanare quella cappa odiosa che la opprime e che fa sentire i nostri concittadini insicuri e impauriti – aggiunge -. Tanti sono i punti che ci uniscono: abbiamo un’idea di città accogliente, solidale, inclusiva, rispettosa dell’ambiente e vogliosa di proiettarsi al futuro».