Barletta, dalla sfiducia alla rielezione. Cannito: «Centrodestra unito finalmente alla guida della città»

Un day after di stanchezza per lo sforzo compiuto in campagna elettorale, ma anche e soprattutto di entusiasmo per il futuro che attende Barletta, quello di Cosimo Cannito, che con il sostegno del centrodestra unito espugna Barletta battendo al ballottaggio l’avversaria di centrosinistra Santa Scommega con il 65% delle preferenze.

Dalla sfiducia in consiglio comunale alla fiducia riconquistata alle urne. Si aspettava una vittoria così schiacciante?

«Se dovessimo riavvolgere il nastro, in pochi e forse neanch’io avrei scommesso in un risultato così importante. Il risultato conseguito è frutto di mesi di lungo ed estenuante lavoro. All’indomani della sfiducia mi sono rimesso subito a lavoro: erano rimasti in pochi al mio fianco. Giorno dopo giorno, mattoncino su mattoncino, abbiamo costruito una squadra di persone perbene e di buona volontà, innamorate della nostra città. Il nostro amore, la nostra passione, il gioco di squadra sono stati premiati dai barlettani che hanno voluto liberare la città da un monopolio politico che durava da oltre 20 anni».

Dopo quasi 30 anni di governo di centrosinistra, a Barletta torna un’amministrazione dichiaratamente di centrodestra. Che differenza può fare per la città?

«A febbraio lanciavo un appello alla città, mettendo a disposizione la mia volontà di ricandidarmi per continuare quanto di buono iniziato e che qualcuno ha voluto interrompere. Il centrodestra, sempre a me fedele in questi anni, ha subito risposto presente dimostrando grande maturità. Hanno dato l’anima in questo progetto, così come lo hanno dato tutte le liste civiche a mio sostegno che ringrazio pubblicamente. Oggi, insieme, raggiungiamo un risultato storico. Con Cannito, per la prima volta, il centrodestra è alla guida della città, sotto un’unica bandiera: Barletta».

Un centrodestra che unito è riuscito a strappare la vittoria, nonostante l’apparentamento, alle civiche a trazione Pd- Michele Emiliano, che quindi festeggiano solo a Taranto. Quanto secondo lei la sconfitta della Scommegna è una sconfitta del modello politico del governatore della Regione?

«Non spetta a me analizzare politicamente quanto avvenuto dall’altra parte. Quello che posso dirvi è che i barlettani, oltre a premiare la mia persona, il mio operato e la mia squadra, con il voto del ballottaggio hanno di fatto bocciato un modo di fare politica che per troppi anni ha fatto il bello e il cattivo tempo nella nostra città. Barletta ha ora bisogno di stabilità politica e di risposte concrete per proiettare la città al futuro».

La competizione elettorale è finita, ora è il tempo di amministrare la città. In che modo pensa di costruire un rapporto anche con l’opposizione?

«Vi ringrazio per la domanda. La campagna elettorale è oramai terminata e sarà molto importante, in virtù del tempo perso, la necessità di un’opposizione costruttiva e collaborativa. Auspico un’alleanza per il bene comune. Colgo l’occasione per rivolgere i miei auguri di buon lavoro a Santa Scommegna e a Carmine Doronzo e per solidarizzare con entrambi rispetto alle offese ricevute in queste ultime ore. È giunto il momento di abbassare i toni e lavorare».

Quale sarà la prima delibera da approvare?

«Sicuramente mi occuperò subito di stadio e di organizzare al meglio la doppia tappa del Jova Beach Party. Dovrò tornare a vigilare su atti e cantieri della nostra città ma soprattutto a pianificare il futuro che passa inevitabilmente dall’approvazione del P.U.G. (il Piano Urbanistico Generale). Saranno, davvero, tante, tantissime le cose da fare».

Ha già individuato qualche nome e qualche profilo per la composizione della nuova giunta?

«Fateci godere la vittoria. Partiti e liste civiche giocheranno sicuramente un ruolo di sintesi decisivo in questo senso. La giunta che voglio dovrà essere una giunta di stakanovisti che abbia come un unico interesse quello della nostra città e che lavori giorno e notte per Barletta».

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