Via libera, dal Consiglio comunale di Bari, all’aumento della Tari, la tassa sui rifiuti, per il 2024. Il provvedimento è passato con 22 voti favorevoli e sei contrari.
Durante la discussione che ha preceduto il voto sul punto all’ordine del giorno nel Consiglio comunale, il sindaco Antonio Decaro ha ricordato che l’aumento della tassa rifiuti «non è un problema di Bari ma di tutti i comuni che sono nelle Regioni che avevano stabilito la regola degli impianti minimi dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato le tariffe calmierate di Arera».
Per l’anno in corso, dunque, la tassa rifiuti aumenterà del 13,3%, tra i 20 e i 50 euro per ogni famiglia.
«Avevamo proposto un ordine del giorno che alleggerisse i rincari della Tari ai cittadini baresi attraverso l’utilizzo di fondi a disposizione del civico bilancio, come accaduto a Barletta, e per questo avevamo offerto la nostra più ampia disponibilità a considerare ogni eventuale modifica proposta dalla maggioranza pur di raggiungere l’obiettivo», commentano il capogruppo in consiglio comunale a Bari di Fratelli d’Italia, Antonio Ciaula, e la coordinatrice cittadina, Antonella Lella.
Decaro ha ricordato che la Tari deve essere interamente coperta dallo stesso importo della Tari e, per questo, non è possibile utilizzare introiti rinvenienti da tassa di soggiorno o lotta all’evasione fiscale.
Fratelli d’Italia ha organizzato un flash mob di protesta condannando «fermamente la decisione con cui oggi il consiglio comunale ha votato l’aumento della tassa dei rifiuti respingendo la proposta sottoscritta anche da Fratelli d’Italia per ridurre l’impatto sulle tasche dei baresi. Una scelta – concludono Ciaula e Lella -, che non c’entra nulla con norme o sentenze, come qualcuno ha tentato di giustificare».