Bari, Ranieri presidente del Consiglio comunale. I dem all’attacco: «Pd massacrato»

L’elezione di Romeo Ranieri a presidente del Consiglio comunale del capoluogo pugliese è arrivata dopo un lungo e infuocato dibattito, aperto con l’intervento del consigliere Marco Bronzini. Il nome dello storico esponente del Partito democratico, nonché membro dell’Assise cittadina da 20 anni, era circolato fin da subito per ricoprire il ruolo ieri assegnato a Ranieri e garantire al Partito democratico un ruolo di primo piano nell’organigramma dell’amministrazione. A rendere conto dei malumori che hanno animato la vita politica del capoluogo pugliese e interni alla maggioranza che sostiene il sindaco Vito Leccese, ci ha pensato lo stesso Marco Bronzini, che ha aperto i lavori dell’aula con un durissimo intervento.

L’attacco di Bronzini

«Sono costretto a dire cose che non ho detto durante la riunione di maggioranza di ieri perché la salma non partecipa all’organizzazione del proprio funerale. È stato coinvolto un onesto consigliere con 20 anni di esperienza, sono orgogliosamente a sinistra. Io lo considero un valore. Ma entriamo nel dettagli. Non mi sono mai candidato a nulla e forse ho sbagliato, perché le autocandidature sono frutto di furbizia o furbizia relativa. Come mai è uscito sulla stampa il mio nome? Forse una svista? Perché la presidenza non me l’ha promessa nessuno. Il problema della presidenza è il frutto della composizione dell’esecutivo non sufficientemente elaborata con regole paritarie. Sono state usate regole differenti per giustificare ogni scelta fatta per la Giunta». Bronzini non ha risparmiato né i compagni di partito (gli assessori Paola Romano e Pietro Petruzzelli) nè gli alleati in maggioranza del M5s.

La Giunta

«Chiedo scusa agli amici Cinque Stelle. Ma per causa loro lei sindaco ha atteso che fosse fornito un altro nome dopo le dimissioni di Raffaele Diomede, e non parlo delle sviste precedenti dopo le quali non ha ritenuto di ascoltare le altre organizzazioni politiche come il Pd, che se posso dirlo si è fatto dolcemente massacrare da lei. È un atto di irresponsabilità: è la prima volta in 20 anni che in questa città non ci sono ruoli per il Pd, non il sindaco, un vicesindaco o un presidente del Consiglio, nonostante in questa legislatura possa contare su 10 consiglieri rispetto ai 36 totali. Il Pd è stato defraudato. II partito ha avuto solo due assessori in conseguenza di un accordo pre-elettorale – ha continuato Bronzini – Sarebbe stato più giusto dire che i posti da assessore erano otto, poiché due erano stati già dati. In questo caso avremmo operato con trasparenza».

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