Bari, il Consiglio comunale è nel caos: non c’è l’accordo per il prossimo presidente

È più di uno scricchiolio quello che percorre in queste ore il campo largo del centrosinistra del neo eletto Consiglio comunale di Bari. Nella prima seduta convocata per mercoledì, i consiglieri saranno chiamati a eleggere il presidente e il vicepresidente dell’assise cittadina. Una votazione dall’esito non così scontato: il sindaco Vito Leccese ha infatti indicato un nome all’aula Dalfino, quello di Romeo Ranieri, primo dei tre eletti della lista “Con”, formazione politica che fa capo al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

L’endorsement è arrivato con il comunicato ufficiale dell’amministrazione nel quale Leccese ha reso nota pochi giorni fa la sua squadra di governo, confidando che «il Consiglio comunale sappia individuare una figura di esperienza che si faccia garante del percorso che attende la città, che ha riposto una così grande fiducia in una ampia coalizione, in parte inedita, che si candida ad essere un modello politico. Per questo immagino, nel rispetto delle prerogative del Consiglio, che il ruolo di Presidente dell’assise comunale possa essere ricoperto da Romeo Ranieri».

La scelta del presidente dell’Aula avviene però a scrutinio segreto da parte di tutti quanti i consiglieri e secondo più di una fonte, il sindaco potrebbe non avere la maggioranza in aula per concretizzare l’elezione di Ranieri. Tra i nomi in lizza per assumere il ruolo di presidente del Consiglio comunale non è mai tramontato quello di Marco Bronzini, eletto con il Partito democratico e vicino al deputato dem Marco Lacarra. Bronzini è uno dei consiglieri più anziani del Comune di Bari, arrivato alla sua quinta legislatura con record di presenze in aula. Se il nodo della presidenza non dovesse essere sciolto durante la prossima seduta, la mancata elezione di Romeo Ranieri segnerebbe un pessimo inizio per la maggioranza che arriverebbe subito dopo i malumori e i mal di pancia legati ad alcune nomine all’interno della Giunta.

Le critiche dei 5 stelle

Nelle scorse ore è finito al centro del dibattito lo “sfogo” del pentastellato Antonello Delle Fontane che ha mal digerito la scelta del suo partito di sottoporre all’attenzione di Vito Leccese il nome di Raffaele Diomede come possibile assessore. Nomina che si è concretizzata escludendo di fatto Delle Fontane dalla squadra di governo della città, nonostante il consigliere sia stato anche in questa tornata elettorale il più suffragato all’interno della lista a 5 Stelle. Non è chiaro se la vicenda avrà delle conseguenze già nella seduta del Consiglio comunale di mercoledì, quando si dovrà votare anche la fiducia per il sindaco Leccese.

Le civiche

Dure critiche alle scelte compiute da Leccese sono arrivate anche dalla sua lista civica “Leccese sindaco”. «Con la nomina della giunta si conclude un anno politicamente complesso per la nostra Città – scrivono dal comitato “È ora” che aveva sostenuto la civica – La ricerca di replicare l’Unità del campo largo del centrosinistra, a quanto pare, ha richiesto un sacrificio alla lista “Leccese Sindaco” che avevamo contribuito a creare ed animare politicamente. Non possiamo negare di essere sopresi ed anche un po’ delusi dai tempi e dai modi con i quali ci è stata comunicata questa valutazione che contraddice radicalmente il contenuto e gli intendimenti delle consultazioni svoltesi fino a poche ore prima della pubblicazione della squadra del sindaco. Quanto accaduto rischia di mortificare un’esperienza autofinanziata che ha mobilitato cittadini e cittadine – giovani e meno giovani – storicamente lontani dalle dinamiche elettorali. Non possiamo contestare, ovviamente, la volontà di costruire una squadra che allarghi il più possibile il campo della maggioranza della nuova amministrazione; resta l’amarezza per l’utilizzo di metodi e logiche di molte forze e partiti della maggioranza che rischia di privilegiare scelte più di natura tattica e personalistica che politica».

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