Titti De Simone lascia la presidenza del Partito democratico di Bari. Si tratta, spiega, di una decisione presa perché il suo sostegno a Michele Laforgia – candidato sindaco del Movimento 5 stelle e della Convenzione – «è ritenuto incompatibile con il mio ruolo di presidente, cosa che mi è stata più volte comunicata dai vertici del partito locale nei giorni scorsi».
De Simone aveva «già manifestato il mio sostegno a Michele Laforgia insieme ad altre e altri dirigenti e iscritti, sperando in una ricomposizione unitaria alla quale abbiamo incessantemente lavorato, convinti che la candidatura di Michele Laforgia sia la proposta che serve a Bari e alla sua visione di futuro». Per l’ormai ex presidente del Pd, infatti, «per battere le destre e recuperare l’astensionismo di tanta parte della cittadinanza, serve una proposta per la città forte e credibile, che tenga conto della necessità di un rinnovamento della politica e del Pd e insieme di un rilancio programmatico del centrosinistra, che parta dai problemi sociali e ambientale, dalla partecipazione delle cittadine e dei cittadini alle scelte importanti che attendono la città. Abbiamo bisogno – evidenzia De Simone – di un nuovo inizio, dopo un ciclo di 20 anni, con tante luci, certo, ma che ha esaurito la propria spinta propulsiva».
Le due candidature nel campo progressista, ammette, «possono sicuramente essere la leva decisiva per battere il centrodestra dell’autonomia differenziata, che aggredisce la Costituzione antifascista, privo di idee per la città e senza una classe dirigente credibile. Devono prevalere però – afferma – le proposte, la visione, i programmi e le energie migliori per un rinnovamento delle classi dirigenti».
De Simone si dice intenzionata a «impegnarmi come sempre a viso aperto e con lealtà, anche verso il Pd, nel quale sono entrata sperando in un vero rinnovamento, che tuttavia appare ancora oggi ostacolato e inascoltato. Per tali ragioni – dice -, mi dimetto dal ruolo di Presidente del Pd di Bari, rimanendo iscritta, auspicando che il partito nazionale possa aprire una discussione vera, ascoltando iscritte e iscritti ed elettrici ed elettori ori che hanno creduto nel cambiamento».
Per l’ex presidente dem barese «una parte ampia della comunità di democratiche e democratici, sono certa che sosterrà Michele Laforgia, in coerenza con la domanda di apertura verso i movimenti, le nuove emergenze sociali, economiche e ambientali e quella sinistra diffusa che ancora non vede un cambio di passo da parte del Pd locale. Un cambio invece necessario ancor più oggi per compiere una netta rottura con il trasformismo e le ammucchiate elettorali. Lo faremo da persone libere e rispettose verso una comunità di militanti appassionati e generosi, convinti che il Pd debba garantire il pluralismo di idee e posizioni al proprio interno».
L’obiettivo per il quale De Simone afferma che continuerà a lavorare è «l’unità del campo progressista, quello che a noi in assoluto preme di più, e insieme per il rinnovamento del Pd, per liberare energie e aprire una fase nuova. Tutto nell’auspicio che l’8 e il 9 giugno la città sappia scegliere un nuovo inizio, per Bari ed il centrosinistra», conclude.