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Bari, c’è il nuovo Consiglio: Pd primo partito e un seggio in più al M5s

Al netto dei riconteggi e delle verifiche è arrivata la composizione ufficiale del Consiglio comunale che occuperà i banchi dell’aula Dalfino per i prossimi cinque anni. Ieri mattina il sindaco Vito Leccese ha firmato il manifesto pubblico relativo alla proclamazione degli eletti così come elaborato dalla Commissione elettorale centrale a seguito delle elezioni dell’8 e…

Al netto dei riconteggi e delle verifiche è arrivata la composizione ufficiale del Consiglio comunale che occuperà i banchi dell’aula Dalfino per i prossimi cinque anni. Ieri mattina il sindaco Vito Leccese ha firmato il manifesto pubblico relativo alla proclamazione degli eletti così come elaborato dalla Commissione elettorale centrale a seguito delle elezioni dell’8 e 9 giugno scorsi.

I consiglieri

La lista più rappresentata è quella del Partito democratico che ha portato ben dieci consiglieri tra riconferme e new entry: Elisabetta Vaccarella, Pietro Petruzzelli, Lorenzo Leonetti, Paola Romano, Giovanna Salemmi, Michelangelo Cavone, Domenico Scaramuzzi, Antonio Bozzo, Marco Bronzini e Nicola Amoruso. Dalla lista Decaro per Bari tornano in consiglio gli ex assessori Carla Palone e Vito Lacoppola, insieme a Nicola Loprieno, Angela Perna e Pietro Albenzio. Romeo Ranieri, Nicoletta Milone e Francesco Giannuzzi rappresenteranno la lista Con Leccese sindaco. Per Leccese sindaco eletti invece Pierluigi Introna e Grazia Albergo, l’ex presidente del quarto Municipio Ceglie-Carbonara-Loseto. Claudio Schirone è l’unico rappresentate di Noi popolari mentre Diego De Marzo entra con Progetto Bari con Leccese.

Il centrodestra

Sono sette invece i consiglieri dell’opposizione di centrodestra eletti, oltre al candidato sindaco Fabio Romito: Pino Viggiano, Laura De Marzo e Antonio Ciaula tra le fila di Fratelli d’Italia, Valeria Amoruso e Carlo Patruno per la lista Romito sindaco, Giuseppe Neviera per l’Udc e Giuseppe Carrieri unico eletto della lista di Forza Italia.

Lo schieramento Laforgia

Rispetto ai dati forniti subito dopo il primo turno e il turno di ballottaggio c’è una sola modifica nella composizione del Consiglio comunale: un seggio in più al Movimento 5 Stelle, a scapito della lista Laforgia Sindaco. Per i pentastellati entrano in aula sia Antonello delle Fontane che Italo Carelli, entrambi riconfermati dalla scorsa legislatura. Oltre al già candidato sindaco Michele Laforgia le liste a sostegno del penalista al primo turno fanno eleggere Victor Laforgia (lista Laforgia sindaco), Francesca Bottalico (Bari bene comune) e Pasquale Lavopa (Bari città d’Europa). Si dovrà ancora attendere la nomina della nuova Giunta, prevista per oggi, dopo le tensioni interne alla maggioranza, messe nero su bianco proprio dall’avvocato Laforgia in una nota inidirizzata al sindaco Leccese.

Oggi è il giorno della Giunta. Fuori i laforgiani e spazio ai dem


A poche ore dalla nomina della nuova Giunta che affiancherà il sindaco Vito Leccese, ci sono ancora poche certezze sulla squadra e sulle deleghe. A seguito delle polemiche tutte interne al centrosinistra tra il primo cittadino e l’ormai ex alleato Michele Laforgia sulle interlocuzioni “mai riprese” e l’ordinanza anti-degrado delle piazze Umberto e Moro, il campo largo si è ufficialmente spaccato. Non ci sarà, dunque, nessun assessorato per gli esponenti della Convenzione che hanno sostenuto il penalista al primo turno e che inizialmente avevano chiesto almeno due posti in Giunta. Tramontata anche l’ipotesi di affidare a Laforgia il ruolo di presidente del neonato Consiglio comunale, come ribadito dallo stesso avvocato in una dura nota diffusa domenica scorsa per «il mancato gradimento, in qualche caso l’esplicito dissenso, manifestato dalle altre forze politiche».

Le ipotesi in campo

Ad uscire vincitore dal confronto con le altre forze politiche dovrebbe essere il Partito democratico, che oltre ad avere fatto eleggere ben dieci consiglieri dovrebbe avere almeno quattro assessorati, se non addirittura cinque, con deleghe per gli uscenti Pietro Petruzzelli e Paola Romano a cui si dovrebbero aggiungere Elisabetta Vaccarella (la più suffragata tra i dem) e Lorenzo Leonetti già presidente del Municipio 1 nella scorsa legislatura. Resta comunque in campo anche l’ipotesi delega per Giovanna Salemmi. Il rientro in Giunta pare quasi sicuro anche per l’ex assessora alle Culture e al Turismo Ines Pierucci. Nonostante non abbia centrato la rielezione in aula Dalfino, Pierucci è sostenuta da Sinistra Italiana e dai vendoliani, e sul suo ruolo si sono espressi positivamente anche Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni che vedono nell’assessora barese il simbolo della ricucitura a livello nazionale. Verso la riconferma anche i due decariani di ferro Carla Palone e Vito Lacoppola. Un posto nella squadra di Leccese pare assicurato anche per il pentastellato Antonello delle Fontane, dopo che il suo movimento politico si è allontanato da Michele Laforgia e ha continuato a condurre trattative separate direttamente con il sindaco Vito Leccese.

Il centrodestra

Al netto delle nomine, la spaccatura del centrosinistra non è passata sotto silenzio tra le fila dell’opposizione di centro destra. «Evidentemente avevo ragione. In campagna elettorale avevo già detto come sarebbe finita nel centrosinistra: avrebbero litigato prima ancora di iniziare, e così è stato. Laforgia attacca Leccese e si sfila dalla maggioranza, il Pd litiga per un assessorato in più – ha sottolineato Romito – È tornato tutto come prima solo senza Decaro. Ecco perché abbiamo il dovere di continuare a lavorare, per Bari, nonostante il sistema di potere che abbiamo dovuto affrontare». fra.sorr.

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