A pochi giorni dalla proclamazione del nuovo Consiglio comunale non si placano le polemiche delle opposizioni sul mancato “apparentamento” con le liste che al primo turno hanno sostenuto Michele Laforgia.
La polemica
Nel turno di ballottaggio, scrivono in una nota i consiglieri di FdI e Fi, si sarebbe verificata un’anomalia perché «una delle coalizioni non ammesse al ballottaggio, ha dichiarato pubblicamente l’appoggio alla coalizione capeggiata dal PD; senza apparentamento ufficiale». In tal modo, «la coalizione e le liste a supporto di Laforgia, parteciperanno al riparto dei seggi assegnati alle minoranze/opposizioni, sottraendo seggi alle forze politiche che appoggiavano il candidato di centrodestra. In tale situazione per ristabilire un equilibrio politico, proponiamo alle forze in Consiglio che il ruolo di presidente sia assegnato a un esponente della minoranza».
La replica
«Poiché il centrodestra insiste a diffondere sciocchezze elettorali, sono costretto a ripetere quanto avevo già chiarito prima del ballottaggio». Non si è fatta attendere la risposta del penalista Michele Laforgia alla nota del centrodestra sull’apparentamento. «La legge elettorale per i Comuni (artt. 72 e 73 del TUEL) prevede, fra l’altro, che i candidati ammessi al ballottaggio hanno facoltà, entro sette giorni dalla prima votazione, di dichiarare il collegamento con ulteriori liste rispetto a quelle già in coalizione, e che alle liste collegate al sindaco eletto al secondo turno viene assegnato almeno il 60% dei seggi, mentre i restanti seggi vengono ripartiti proporzionalmente al risultato già ottenuto. Il cosiddetto “apparentamento”, quindi, non solo è meramente eventuale, ma è rimesso alla scelta dei candidati ammessi al ballottaggio, e non riguarda la distinzione tra maggioranza e opposizione (che, ovviamente, si formano solo dopo la nomina della Giunta e l’insediamento del Consiglio Comunale) e non ha lo scopo di favorire le minoranze, bensì di garantire comunque la maggioranza al Sindaco eletto. Non si comprende, quindi, in virtù di quale principio FdI e Fi di Bari si dolgano del mancato apparentamento, che, peraltro, avrebbe favorito nella ripartizione dei seggi le liste della mia coalizione a scapito di quelle a sostegno di Vito Leccese. Quanto alla Presidenza del Consiglio Comunale, sarebbe comunque opportuno individuare e, auspicabilmente, eleggere, una figura che rappresenti una garanzia per tutti e non solo per la maggioranza o la minoranza».