Bari alle urne: campo largo ancora in panne. Cade il veto su Laforgia ma non c’è un federatore

Tenere unita la coalizione progressista, includendo «tutte le sensibilità politiche sinora emerse». Finisce con questo proposito il vertice del centrosinistra riunito ieri in Consiglio regionale, con all’ordine del giorno le amministrative baresi di giugno 2024. Una risoluzione a cui si è arrivati a fatica è rappresentata dall’apertura ai «nomi emersi sinora», tra cui quello del penalista Michele Laforgia, ad oggi l’unico candidato in campo ma su cui gravava il veto posto dal Partito democratico.

Al vertice, indetto dal segretario regionale dem Domenico De Santis, hanno partecipato Movimento Cinque Stelle, Con, Sinistra italiana, Azione, Europa Verde, Popolari, Partito socialista italiano e Socialdemocratici. Anche sotto la pressione dei dirigenti locali (ultima la segretaria provinciale di Bari Titti De Simone, che poco prima del vertice ha chiesto «di fare ripartire il tavolo politico» quanto prima, ma già i socialista ne avevano sottolineato l’esigenza), i dirigenti dei partiti hanno rimandato il discorso al tavolo cittadino. «Riteniamo fondamentale e urgente la riconvocazione del tavolo – si legge in una nota congiunta – così da fare sintesi sui temi e redigere il manifesto programmatico per la città di Bari».

L’apertura ai nomi emersi sinora è un passaggio chiave, sia per Laforgia, su cui la coalizione potrebbe tornare a discutere, sia per il Pd, che potrebbe approfittare di questa nuova finestra sia per “scongelare” quelle di Marco Lacarra, Pietro Petruzzelli e Paolo Romano, sia per avanzare ulteriori candidature. In realtà, giura chi ha preso parte al tavolo, la sensazione è stata proprio questa: che i dem dispongano già di un nome che potrebbe mettere d’accordo tutti. Sarebbe il diretto interessato, che pure si è detto disponibile, a non volersi misurare nella competizione contro Laforgia. La palla, adesso, passa di nuovo in via Re David, la sede del Pd barese deputata ad ospitare il tavolo cittadino.

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