Bari 2024, Emiliano al teatro Kismet sbarra la strada al candidato “outsider”

Un candidato che venga dal Partito democratico, perché «è impensabile riproporre la stessa formula di vent’anni fa», che abbia partecipato alla rinascita di Bari negli ultimi anni «e non che abbia fatto tutt’altro mestiere» e soprattutto che garantisca «armonia, rispetto e gioco di squadra». È questo il profilo del candidato sindaco ideale del centrosinistra tracciato dal presidente della Regione Michele Emiliano, intervenuto ieri all’evento “Bari Cresce”, organizzato dal consigliere comunale Domenico Scaramuzzi al Teatro Kismet. Un appuntamento a cui hanno preso parte i big del Pd locale, dal sindaco Antonio Decaro (che ha abbandonato la sala per un impegno personale), il segretario regionale Domenico De Santis, il deputato Ubaldo Pagano e, appunto, il governatore. Che ha sfruttato l’occasione, davanti a un Kismet pieno fino al punto da vietare gli ingressi, per intervenire di nuovo nel dibattito in vista delle elezioni amministrative del 2024. Emiliano ha ribadito la sua posizione dichiarando che il candidato sindaco deve venire da quella squadra che ha fatto grande Bari negli ultimi 20 anni, e benedicendo i tre candidati dem in campo: Marco Lacarra, Pietro Petruzzelli e Paola Romano.

«Immaginare di tornare indietro al 2004 proponendo un soggetto che non ha mai fatto parte di questa comunità è un’ipotesi fantasiosa», ha tuonato il governatore. Il riferimento è al destino toccato a lui stesso, prelevato dalla società civile e candidato a capo della coalizione. «Io a 45 anni di come si governa una città non ne sapevo niente – ha raccontato il presidente – ma era un’altra fase: la città era allo sbando e noi magistrati facevamo le ordinanze per evitare che le famiglie mafiose si incontrassero al cimitero». «Vedo in giro un sacco di gente molto sicura di sé – ha proseguito il governatore – senza che abbia fatto nulla per aiutarci in questi venti anni». Per questo, secondo Emiliano, la coalizione «non ha bisogno di un candidato demiurgico, ma di una persona che sappia tenere uniti tutti». Sulla stessa linea anche il segretario regionale dem. «Dobbiamo trovare un candidato sindaco del Pd, che continui il percorso di cambiamento della città», ha dichiarato De Santis. «Noi decideremo il prossimo sindaco di Bari – ha aggiunto il dirigente dem, puntando il dito contro i nomi che circolano nel centrodestra, Davide Bellomo, Fabio Romito («che gioca con le paure della gente») e Filippo Melchiorre. Per il padrone di casa, Scaramuzzi, l’evento è stato un successo.

Davanti al pubblico, il consigliere ha proiettato numerose slide, iniziando da un video che documenta il cambiamento avvenuto nel capoluogo a partire dalla prima giunta Emiliano. Soffermandosi sulla riqualificazione dell’ex Fibronit, Scaramuzzi ha invitato il centrosinistra a «proteggersi da alcuni signori di Roma», riferendosi in particolare al ministro del Pnrr Raffaele Fitto, reo di aver ritirato il finanziamento della bonifica dopo aver attribuito l’insolvenza ai Comuni. Sultema è intervenuto anche Ubaldo Pagano. Il deputato ha tuonato contro il «teatrino dellapolitica» che si sofferma «sui destini delle persone e non sulla rivoluzione messa in campo».Per questo, Pagano ha invitato a non «derubricare i protagonisti di questi vent’anni come vecchi arnesi della repubblica». Infine, parlando del Nodo Verde, ha fatto notare come, attualmente, sia l’unica opera finanziata dal Par in ritardo in città. «Ma le stazioni appaltanti non sono ilComune o la Regione, bensi Rfi. I progetti degli enti locali – ha concluso Pagano – viaggiano spediti tra mille difficoltà».

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