Autonomia: i 61 esperti che dovranno definire i Lep. Tra loro anche i pugliesi Uricchio e Porcelli

Una squadra di sessantuno esperti che avranno un compito molto delicato: definire i livelli essenziali delle prestazioni che dovranno essere garantiti in tutte le Regioni italiane. Si tratta di un passaggio fondamentale per l’attuazione dell’Autonomia differenziata.

Faranno parte del comitato anche due pugliesi: Antonio Felice Uricchio, presidente dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) e Francesco Porcelli, professore di Economia Politica all’Università degli studi di Bari. A nominarli è stato il ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli. «Rivolgo un sentito ringraziamento – afferma l’esponente leghista – a tutti coloro che hanno aderito, accettando questo incarico per alto senso di responsabilità e di servizio, con l’obiettivo ambizioso di riempire un vuoto normativo che attende di essere colmato da ormai 22 anni».

Stando alle parole del ministro in tanti avrebbero chiesto nelle ultime ore di fare parte del comitato. «Affronteremo insieme una sfida storica – sottolinea Calderoli – per individuare finalmente quei diritti civili e sociali stabiliti nella prima parte della Costituzione che non possono essere considerati di destra o di sinistra ma sono di tutti i cittadini italiani». A guidare il comitato sarà il costituzionalista Sabino Cassese.

Fanno parte della squadra, tra gli altri, anche Giuliano Amato, Annibale Marini e Franco Gallo, presidenti emeriti della Corte costituzionale, Pietro Curzio, presidente emerito della Corte Suprema di Cassazione; Alessandro Pajno, presidente emerito del Consiglio di Stato; Luigi Carbone, presidente di Sezione del Consiglio di Stato; Carlo Chiappinelli, Presidente di Sezione della Corte dei conti; Giovanni Grasso, Consigliere di Stato; Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia; Gian Carlo Blangiardo, professore emerito di demografia presso l’Università degli studi di Milano Bicocca; Biagio Mazzotta, Ragioniere Generale dello Stato; Luciano Violante, Presidente emerito della Camera dei deputati; Franco Bassanini, presidente della Fondazione per l’analisi, gli studi e le ricerche sulla riforma delle istituzioni democratiche e sull’innovazione nelle amministrazioni pubbliche – Astrid; Anna Finocchiaro, presidente di Italiadecide – Associazione di ricerca per la qualità delle politiche pubbliche.

I livelli essenziali delle prestazioni sono quelli che l’articolo 117, secondo comma, lettera m della Costituzione chiede che vengano garantiti su tutto il territorio nazionale. Per anni sono rimasti solo sulla carta perché non si è mai riusciti a definirli con esattezza. Un arduo compito che ora spetta a questo comitato che, però, non manca di suscitare polemiche. In particolare c’è chi ritiene che la sua istituzione esautori il Parlamento dalle proprie funzioni. È il caso di Filiberto Zaratti, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra nella commissione Affari costituzionali. «Il progetto “Spacca Italia” è devastante – afferma – nei suoi contenuti ma anche nel metodo che fin dall’inizio si è proposto di umiliare il Parlamento. Noi non lo accettiamo e accusiamo Calderoli e Giorgia Meloni di volere un’Italia fuori dalla Costituzione».

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