Autonomia differenziata, raggiunte le 500mila firme. FdI, intanto, evidenzia le “contraddizioni” di Emiliano – VIDEO

Mentre la raccolta firme per il referendum contro l’autonomia differenziata raggiunge quota 500mila, FdI attacca Michele Emiliano…

Autonomia differenziata, FdI: «Le contraddizioni di Michele Emiliano»

Mentre la raccolta firme per il referendum contro la legge sull’autonomia differenziata raggiunge, in pochi giorni, quota 500mila, Fratelli d’Italia ha diffuso un video con cui evidenzia le contraddizioni del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sul tema.

In una vecchia intervista, come si vede nel video, il governatore pugliese diceva di essere dell’idea che «tutte le regioni a statuto ordinario dovrebbero chiedere l’autonomia differenziata, bisognerebbe fermare questo processo separato di Lombardia, Veneto ed Emilia e decidere tutti insieme che effettivamente lo Stato centrale è inefficiente come tutti gli italiani sanno e che bisogna aumentare i poteri delle Regioni».

Compaiono poi delle dichiarazioni più recenti di Emiliano in cui il presidente della Regione Puglia afferma che «ci auguriamo che questo referendum abbia tanti “sì” perché bisogna votare “sì” per abrogare la legge e che quindi si possa arrivare a trovare un equilibrio migliore…».

La Cgil Puglia esulta: «Mezzo milione di firme in soli 10 giorni»

Esulta, intanto, la Cgil Puglia per il mezzo milione di firme raccolte in soli 10 giorni: «È un dato che si commenta da solo – afferma la segretaria generale pugliese Gigia Bucci -. Il risultato di un lungo lavoro che ha riacceso la fiamma della speranza in tantissimi cittadini, e che ha fatto riscoprire la bellezza e il valore della partecipazione».

Il quesito, con le firme raccolte, andrà ora in Cassazione che dovrà dare il via libera al referendum.

«Il messaggio che questa marea popolare ha già spedito al governo è molto chiaro – sottolinea Bucci -: la Costituzione non si tocca, soprattutto nei suoi valori fondanti, Lavoro, Unità e Uguaglianza».

L’impegno del comitato promotore del referendum, in attesa della pronuncia della Cassazione, sarà ora per «raggiungere il numero maggiore possibile di cittadini e prepararci alla partita più difficile, il raggiungimento del quorum. L’entusiasmo che vedo tutti i giorni nelle piazze, ai banchetti per le strade, tra la gente, è un potentissimo segnale di speranza», conclude.

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