Mercoledì prossimo inizia l’iter in consiglio regionale pugliese per la richiesta di referendum popolare abrogativo della legge sull’autonomia differenziata. La delibera su cui si esprimerà l’assemblea approda in commissione affari costituzionali, mentre il voto in aula, salvo imprevisti, dovrebbe essere il martedì successivo, 23 luglio.
Le altre regioni
Intanto, anche l’Emilia Romagna, dopo la Campania, ha già dato via libera alla norma che chiede la consultazione popolare con il voto favorevole della maggioranza di centrosinistra. Mentre nel consiglio regionale della Toscana l’ostruzionismo della Lega, che ha presentato 3000 emendamenti alla delibera per il referendum, ha fatto slittare l’approvazione a martedì prossimo, due giorni prima del pronunciamento delle assise regionali della Sardegna. Insieme ai cinque consigli regionali anche i partiti, i sindacati e molti movimenti associativi si stanno attrezzando per chiedere ai cittadini di abrogare la cosiddetta “Spacca–Italia”.
La discussione
Ieri al Senato la parlamentare del Pd, eletta in Puglia, Valeria Valente ha promosso un’ampia discussione sull’incidenza delle riforme di premierato e autonomia per le donne a cui hanno partecipato, insieme al capogruppo dem, Francesco Boccia, al vicepresidente della commissione affari costituzionali, Dario Parrini, e al capogruppo del Pd nella stessa commissione Andrea Giorgis, Anna Finocchiaro, presidente della fondazione Italiadecide, la costituzionalista Marilisa D’Amico, la ginecologa Rosetta Papa e la segretaria nazionale del Nazareno, Elly Schlein.
Secondo Valente, «bisogna contrastare le riforme con prospettiva femminista perché sono proprio le donne le più penalizzate», in quanto minano la questione sociale, intaccano la qualità della democrazia e della partecipazione, danneggiando soprattutto le donne.