«Mettere a confronto tutte le tesi è utile per poter arrivare anche ad una posizione della nostra Regione che non sia calata dall’alto ma che sia condivisa anche con i cittadini, con i territori», questo il senso del Tavolo tecnico convocato dalla presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, per discutere delle iniziative da assumere in riferimento alla riforma sull’autonomia differenziata.
«Non siamo contro il federalismo – ha chiarito Capone -. Ma vogliamo che ci siano paletti molto forti: innanzitutto su livelli essenziali delle prestazioni e poi sul fondo di perequazione».
Così come pensata, spiega la presidente del Consiglio regionale pugliese, l’autonomia differenziata «rischia di spaccare l’Italia» rafforzando «solo le regioni del Nord».
È proprio delle soluzioni da adottare e da sottoporre ai legislatori che «vogliamo parlare con le associazioni dei Comuni, con le università, con le categorie, con i sindacati perché se non si ascolta il territorio non si può arrivare, come Regione, ad una determinazione ufficiale che giunga a delle iniziative. È importante ascoltare tutte le posizioni – ha proseguito Capone -. Il processo di autonomia differenziata non può essere calato dall’alto. Ha bisogno di una riflessione che riguardi tutti i cittadini. Ha bisogno di un grande processo partecipativo. Oggi cominciamo e ascoltiamo e poi decideremo insieme ai capigruppo nelle commissioni, con le attività istituzionali le azioni migliori da compiere per la salvaguardia dell’unità nazionale, intesa come un luogo in cui tutti i cittadini abbiano gli stessi diritti, oltre che gli stessi doveri».
Video di Andrea De Vecchis